Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

NOTE DI CRONACA 455 fatto dalle autorità inglesi ai Prelati catÌolici in Egitto ed altrove, per esempio con l'allontanamento «sgarbato ►> del Delegato Apostolico, Mons. Gustavo Testa, e del Vicario Apostolico di Egitto, il francescano Mons. Igino Nuti, perchè italiani, ha portato nella opinione pubblica egiziana (già avversa alla supremazia inglese sia in Egitto, sia nello spiacevole condominio del Sudan) un senso di simpatia verso !a Chiesa cattolica, perchè non collimante con gli interessi politici del!'lnghilterra nel-- l'Egitto e, in genere, nell'Africa. Tanro più notevole il senso di imparzialità con cui la massima rivista cattolica inglese, The Tablet, parla cattolicamente dei rapporti' nuovi tra la Santa Sede e l'Egitto (luly 5th 1947, pp. 4-5: Egypt and the Holy See). Del resto, che da parte della Santa ~cde non vi sia nelle nuove relazioni diplo-- matiche con l'Egitto alcun significato politico antiinglese può essere dimostrato sia dalla scelta di un inglese come nuovo Internunzio di Egitto, sia dalla coincidenza delle nuove relazioni diplomatiche con l'Egitto...con l'atmosfera di amicizia e simpatia in cui è avvenuta la presentazione delle credenziali del nuovo Ministro d'Inghilterra, il 30 giugno di quest'anno. « Con la nomina di un Ministro presso la Santa Sede il Governo del Cairo esercita un diritto sovrano che nessuno più gli contesta- La presentazione delle credenziali del nuovo Ministro d'Inghilterra. le calde parole che il Santo Padre in tale occasione ha avuto per il popolo inglese, sottolineano che l'inizio delle relazioni tra il Vaticano e l'Egitto non tocca diritti o interessi di terze potenze» (li Quotidiano, 5 luglio 1947). Quanto poi al titolo di Internunzio che assume Monsignor Hugues (insieme con la promozione da vescovo ad arcivescovo titolare), mentre dà alla sua missione un carattere diplomatico che non aveva quello di reggente la Delegazione Apostolica di Egitto, permette alla Santa Sede di accreditarlo presso il Governo Egizian,9 senza le esigenze di quei privilegi che implica il titolo di Nunzio, quale la decananza presso il Corpo Diplomatico riconosciuta ai Nunzi in confor. mità delle disposizioni del Congresso di Vienna. Premesse queste considerazioni, ci preme di giungere al punto che maggiormente interessa queste Cronache religiose: le possibili conseguenze del fatto che, per la prima volta, la Santa Sede stringe relazioni diplomatiche con una Potenza mussulmana. Se vi sono in precedenza i rapporti diplomatici con il Libano, si tratta tuttavia di una Repubblica che ha una preponderanza cristiana sull'elemento mussulmano, mentre invece si profila all'orizzonte la possibilità di relazioni diplomatiche con altre Potenze in gran parte o integralmente mussulmane, quali la Siria ed il Pakistan. · Nella nostra cultura media, certo anche per incompletezza degli usuali manmli di storia medievale, non è posto sufficientemente in risalto il significato che ebbe la Crociata della Cristianità contro l'Islamismo come anima della storia medievale: eppure si può dire che la Crociata fu l'ideale di lotta cristiana del medio-evo, corrispondente agli aspetti dinamici e conquistatori del cristianesimo contemporaneo, quali potrebbero essere l'idea missionaria o l'apostolato dell'Azione cattolica; se non si comprende l'ideale della Crociata, non si comprendè neppure la santità ed il significato del re di Francia s. Luigi IX. Tutto questo è indubbio anche se non tutti sono disposti ad accettare la visione del Pirenne, che considera il medio--evo pressochè unicamente in funzione del contrasto tra i! mondo cristiano e quello mussulmano. Ma è pur vero che anche ne! medio--evo, a fianco del contrasto, ci furono tentativi di approccio tra la Cristianità e il Mondo islamico. Sebhene una delle i,Je,a correnti del medio-evo fosse quella del contrasto insanabile della fede cristiana con ;1 mondo, la fede, la civiltà islamiche (degli Arabi, prima, e poi ancor più dei Turchi), sicchè il mussulmano è considerato, per antonomasia, il nemico del nome cristiano (e questo per più di un millennio, dall'Egira e da Poitiers a Sobieski e a Petervaradino),

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