Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

NOTE DI CRONACA CRONACHE RELIGIOSE La recente notizia della determinazione del Governo del Cairo di stringere normali relazioni diplomatiche con la Santa Sede, seguita dall'annuncio rlclla nomina di un Internunzio Apostolico al Cairo nella persona di Mons. Arturo Hugues dei Missionari d'Africa, già Reggente di quella Delegazione Apostolica, e di un Ministro Plenipotenziario del Regio Governo del Cairo presso il Vaticano ne.Jla persona del sig. Mohammed Taher el Emari Bey (cfr. Osservatore Romano del 3 -luglio e del 24 agosto 1947 e Liste du Corps Diplomatique près le Sai11t-Siège dell'agosto 1947) trascende l'usuale significato di notizie del genere, impostando il problema dei presenti contatti tra il mondo cristiano e quello mussulmano e dei suoi futuri possibili sviluppi. Sotto questo aspetto intendiamo considerarlo, premesse alcune più immediate osservazioni, delle quali, d'altronde, si è fatta eco anche la stampa quotidiana. È facile riassumere queste brevi preliminari osservazioni che rivestono un duplice aspetto, religioso e politico. La tutela degli interessi religiosi dei cattolici di Egitto, sia di rito latino che dei varii riti orientali, è evidentemente uno dei vantaggi immediati che si è proposta la Santa Sede nel dichiararsi soddisfatta di stringere con il governo egiziano stabilì relazioni diplomatiche. I cattolici di rito latino erano finora, e sono in parte tuttora, rappresentati specialmente da italiani che, pur appartenendo a categorie dì professionisti intellettuali (o, purtroppo, proprio per questa ragione) non erano in genere campioni di una religiosità cattolica convinta e fervente: ad ogni modo, su una popolazione di pressochè-,7 milioni, raggiungevano appena (circa 48.000 italiani e 10.000 francesi, secondo il Calendario Atlante De Agostini del 1942) i 70.000. Alquanto più numerosi sono i cattolici di rito orientale; ma sempre una minoranzrr di fronte agli orientali dissidenti (meno di un milione di copti dipendenti dal Patriarca di Alessandria e poco più di 50.000 greci «-Ortodossi »); se vi si aggiungono poco più di 6000 protestanti ed altrettanti ebrei si arriva ad un totale di non islamici sempre di gran lunga inferiore al numero dei seguaci di Maometto. La stampa, naturalmente, ha visto più l'aspetto politico che quello religioso, anche se l'aspetto politico è piuttosto una conseguenza di particolari situazioni che non uno scopo deliberato delle trattative da parte della Santa Sede. Ecco il commento di un quotidiano di Roma: « Il mondo mussulmano va sempre più separandosi dagli inglesi ed accostandosi agli americani: anche nel vicino Oriente la Chiesa si incontra dunque con gli Stati Uniti» (Italia Nuova, 7 settembre 1947). Sono facili illazioni, che hanno però un punto di partenza indiscutibile: il declino dell'influsso inglese in Egitto e la poca oculatezza della politica inglese in confronto delle missioni cattoliche. li trattamento

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