RASSEGNE 451 gestione. D'altronde è desiderabile che neita maggior parte dei rami di attività il numero dei lavoratori occasionali tenda a diminuire». « 208. In queste prospettive la società di capitali non ha più posti; non vi è posto che per la società di persone, che d'altronde possono farsi aiutare da capitalisti passivi e da lavoratori occasionali ». « 209. I capitalisti attivi devono essere responsabili su tutti i loro averi ed il loro onore. La loro parte deve essere determinata liberamente con accordi con i lavoratori associati ». « 210. Una volta giustificati e precisati i diritti del risparmio e salvata l'iniziativa dell'imprenditore, possessore o mandante ·degli associati, nel campo in cui rimane fattore di progresso, occorre, con l'organizzazione del credito, lasciare larghe possibilità ai lavoratori capaci di diventare anch'essi creatori». « 218. Dovendo la persona affermare la sua libertà, esercitare la liberalità, provare l'amicizia, prolungarsi nella famiglia, la proprietà comporta sempre un potere d'alienazione o di trasmissione che si manifesta sia con scambi onerosi, sia per puro dono, sia con la successione». « 219. I limiti di questo potere cli trasmissione devono essere determinati con un compromesso tra il bene personale e quello comune. Tocca al legislatore precisarli in modo diverso per i beni di consumo e per quelli di produzione, secondo l'evolversi della civiltà e delle circostanze». « 225. In particolare, nelle società di capitali, l'attribuzione teorica del potere cli gestione ai soli azionisti, per estensione del concetto di proprietà, e l'attribuzione lrequente di questo potere a, soli finanzieri, hanno provocato la spogliazione dei lavoratori d'una parte dei loro diritti fondamentali di associati ». « 228. Anche nella piccola e media impresa a proprietà personale occorre riconoscere i diritti d'associazione ai lavoratori non proprietari. II diritto di proprietà non fa allora che garantire i diritti privilegiati alla gestione, ma non la trasmissione integrale di questi diritti in ogni ipotesi ». « 229. In ogni caso la proprietà dei beni di produzione deve essere sottoposta a certi controlli delle organizzazioni professionali competenti e in ultima analisi delle comunità politiche gerarchizzate. Così essa deve perdere il suo carattere abusivo ed e,sere ricondotta al servizio del bene comune». cc234. Perciò s'impone la necessità di combinare secondo forme nuove la proprietà e lo sfruttamento, lo sfruttamento familiare e lo sfruttamento communitario, l'economia libera e l'economia diretta se pure non pianificata ». « 253. Lo sforzo necessario per rimettere effettivamente le energie umane e i mezzi di produzione al servizio del bene comune è tale che ~ impossibile condurlo a termine in una struttura in cui la produzione e gli scambi restano individuali. « 254. Pertanto è indispensabile, sotto pena eh ristabilire indirettamente la schiavitù o di compromettere il progresso, di mantenere un settore di libertà. Donde il favore accordato all'economia per settori. « 256. Nell'ordine della vita bisognerebbe distinguere: a) il settore dei beni essenziali, dei beni di conforto e dei beni di sollazzo; b) il settore della normalizzazione cd
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