45° RASSEGNE « 188. Il capitale monetario non è che moneta sosutu1ta da un 1i1olo, posseduto o da capitalisti creatori, o da capitalisti associati o da capitalisti passivi, i quali ultimi di fatto non sono che prestatori desiderosi di rendere un servizio o di ritrarre dal p1estito qualche beneficio». « 189. Per sè la moneta investita o prestata non ha diriuo a remunerazione; ma è normale, è utile, è giusto che i lavoratori che han potuto produrre grazie al prestito, non soltanto riconoscano i diritti dei capitalisti creatori od associati sul capitale reale, • sÌ.lno disposti a rimborsare i prestatori, ma ancora diano prova alb !oro riconoscenza aiutando quelli che li hanno aiutati ... ». « 190. La riconoscenza nel senso sopra precisato è dunque la base solida di ciò che impropriamente si chiama remunerazione del capitale. Non si tratta in alcun caso del capitale, ma del prestatore consideqco come persona. li capitale - che non è che una cosa - non ha mai dei diritti». « 191. Ma se il prestatore o il finanziatore, trasformando la loro moneta in strumento di produzione o confidandolo ai lavoratori corrono un grosso rischio, la qualità del servizio reso accresce e deve accrescere la riconoscenza. Non si può dire che il rischio, in se stesso, è remunerativo, ma che aumenta i diritti alla riconoscenza e ,1lla resa di servizi di colui che lo subisce rendendo un servizio ». « 192. Si passa così dalla nozione matematica di dividendo o di interesse, alla nozione di scambio giusto, di servizio tra persone». « 193. In altre parole, il capitale in quanto tale non ha mai dei diritti, e il capitalista non lavoratore non ha che i dirini riconosciutigli dalla sua effeniva associazione con i lavoratori di cui egli facilita l'attivi,:\ utile». « 194. Ciò non soppri,l\e tulle le possibilità del capitalista, nè la funzione motrice dei profitti, ma toglie ad essi la esclusività delle funzioni di direzione, e di timone». « 196. Il capitalista creatore, che ha l'iniziativa della produzione o la responsabilità della perpetuità dell'impresa, è normale che abbia dei diritti privilegiati nell'associazione. La sua remunerazione deve corrispondere ai servizi che egli rende alla associazione e alle garanzie di durata e di prosperità che egli le dà». « 197. La remunerazione dei capitalisti dovrebbe tener conto, come quella dei J.woratori, della loro situazione personale e familiare». « 1()8. Il riconoscimento dei servizi dell'associato a titoli di finanziamenti non dovrebbe superare certo tasso, senza che ie co,!}unità politiche fondamentali intervengano a prelevarne una parte importante, sia per alleggerire gli oneri comuni, sia per intraprendere opere d'interesse generale. D'altro canto quel riconoscimento non dovrebbe impegna~c i lavoratori in perpetuo. Una volta effettuato l'ammortamento, la riconoscenza dovrebbe essere meno impegnativa e il diritto degli eredi associati solo in virtù della riconoscenza dei lavoratori verso dei morti non potrebbe durare eternamente. È pertanto normale che, quando ciò sia. possibile, la riconoscenza onerosa duri al massimo fino alla maggiore età dei figli di un consociato estinto». e< 199. Ed anche nei casi in cui la remunerazione dei lavoratori fosse-eccessiva, una parte importantee di essa dovrebbe andare alla comunità ». « 205. I capitalisti associati e soprattullo i lavoratori creatori e associati devono partecipare in modo crescente alla direzione durante il periodo di creazione e conservare il potere così acquistato· durante tutlo il tempo di funzionamento dell'impresa». « 207. li lavoratore occasionale è un salariato, o partecipante ma senza potere. Egli deve poter essere consultalo o rappresentato da delegati, ma non partecipa mai alh
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