RASSEGNE invece di spingere lo sforzo di miglioramento tecnico e di razionalizzazione, in senso tavorevole alla concentrazioni! urbana e al mantenimento del profitto del capitalista, u,·corre orientarlo in un senso favorevole all'utilizzazione degli utensili moderni da parte di lavoratori indipendenti o associati». "152. Nella maggior parte dei casi l'utensile perfezionato a grande rendimento non potendo essere acquistato od utilizzato in buone condizioni da una wla persona, <leveessere messo in opera da una associazione nel senso di ist_ituzionicommunitaric ». " 154. Il lavoro è una esprossione della persona. Il risultato del lavoro appartiene al lavoratore; ma, poichè il risultato è stato possibile grazie all'aiuto della società e nella impresa di altri associati, nascono tre problemi: 1°) quello della ripartizione dei mezzi <l'acquisto ottenuti dallo scambio dei frutti del lavoro, ed è il problema della remunerazione; 2°) quello del giusto prelevamento dalla società di parte dei frutti di lavoro, ed è il problema dell'imposta; 3°) quello dell'assistenza ai non lavoratori, cd è il problema della solidarietà communitaria ». " 156. Prelevata l'imposta e riservati gli oneri sociali, tutto il frutto del lavoro · clovrebbe appartenere solidariamente ai lavoratori ed ai loro associati, e dovrebbe ripartirsi in proporzione all'apporto di ciascuno alla realizzazione comune». " 158. Il lavoro di certi lavoratori contribuisce più che il lavoro di altri al rendimento globale. Una scala di remunerazioni è pertanto legittima; anzi è desiderabile perchè provoca l'emulazione ed è fattore di progresso ... ». « 159. Alcuni lavoratori che non vogliono correre! l'alea <l'una rigorosà associazione ai benefic.i ed ai rischi, preferiscono trattare a forfait la remunerazione; ;,Itri subiscono il forfait. Così si verificano i due casi del regime di salariati». " 16o. Ci saranno sempre casi in cui il forfait sarà impossibile, come ad esempio per la remunerazione dei servizi personali ». "161. Cosciente o no della sua situazione, il salariato resta generalmente un 1ninorato, condannato.a non sortirne, impotente a dare la esatta misura del suo valore». " 162. In giustizia, e sotto certe condizioni che raramente si sono realizzate dopo l'avvento del capitalismo, il regime di salariato non è assolutamente condann'abile, ma l'associazione semplice o l'associazione a tendenza communitaria gli devono essere p1eferite. Esse lasciano minori possibilità allo.sfruttamento dell'uomo sull'uomo, esse obbligano i lavoratori a prendere la loro parte di responsabilità, esse strapp<1no i rrestatori all'isolamento e all'egoismo, conducendo ad annodare tra associaci delle re!azioni urqane >). « 163. Nel regime di salariato, il salario deve essere sufficiente, in condizioni economiche normali, per permettere la sussistenza e la dignità della vita dell'operaio. In periodo di prçspericà, esso deve comprendere in più un plus-valore proporzionato all'arricchimento generale. I salariati avrebbero· dovuto partecipare all'arricchimento generale prodottosi nei secoli passati; privati di questo plus-valore, i lavoratori diventano proletari perchè non hanno riserve indispensabili per sopportare i colpi del mercato. Non essendo associati al plus-valore, non potendo associarsi ai rischi, essi sono vocati all'insicurezza e mai possono sperare di uscire dalla condizione di puri s2lariati ». "164. Per salvaguardare la sussistenza e la dignità di vita del lavoralore, si puo arrivare in periodo di crisi alla quasi uniformizzazione delle remunerazioni. In periodo normale, conviene tornare alla gerarchia delle parti in funzione della qualità e dell'efficacia dello sforzo fornito».
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