Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

RASSEGNE prime tre grandi guerre combattute nel secolo III a. C. - !a guerra contro Pirro, la prima punica, la guerra annibalica. Loro conseguenze furono devastazioni e rovine, la scomparsa della piccola e media proprietà, il prevalere dell'economia latifondistica, la sostituzione del pascolo alla cerealicoltura, di ciurme di schiavi al libero coltivatore, il prevalere di contratti agrari vincolativi in luogo di quelli ché garantivano la libertà del colono. Con l'andare del tempo, si rivelarono in pieno le conseguenze delle avverse \Ondizioni naturali e storiche: infelice costituzione geologica, avversa climatologia con venti aridi e mal distribuite piogge, aspra struttura geografica, tale che mon· tagne e colline non sono ordinate ad un unico sistema, ma sono intricate e continuamente rotte in cento direzioni diverse, frane e terremoti, torrenti sregolati in cambio di fiumi, frequenza di plaghe non irrigue, nè irrigabili. E poi, affermarsi sempre più largo dell'economia latifondistica, più grave ahbandono delle campagne, degradare a condizioni di servi di intere popolazioni già libere, impoverimento e disordine di tanta parte d'Italia, celebrata un tempo come « magna parens frugum ». Già fin dal tempo della• Repubblica, erbe selvatiche copriva.io rovine di città un tempo famose: Siponto e Buxentum furono trovate completamente deserte dai Romani (L,vm, XXXIX, 22); l'Apulia ,fin da allora era detta ccpars inanissima Italiae » (Ctc., ad Attic., Vili, 3); ccpropter sterilitatem incultum, propter pestilentiar .. vastum atque desertum » era la palude Salapina (C1c., de leg. agr., II, 2627), i cui abitanti ottennero dal Senato di potersi trasferire in più salubre contrada (V1TRuv.. I, 4). Popolazioni servili vivevano nelle campagne lucane (JuvEr<., VIJI, 180); e di là Cartagine traeva mercenari, anche prima della conquista romana. «Orrenda» è detta la Lucania da Avieno (Descr. orb. ten·., III, 503) e da Calpurnio (Egl., VII, 17). La frequenza delle paludi aveva respinto i borghi verso l'alto: Atena, Tegiano, Consilino, Sontia, Acerenza, Banzi ... ; ma al tempo di Plinio, Consilino era vuoto di abitanti (Hist. 11at., Ili, 5, 70); Sontia era già scomparsa al tempo della conquista romana; Metaponto era in abbandono al tempo di Antonino Pio (PAUSAN., Eliac. Post., VI, 19, II). Di altri centri non è dato neppure individuare la ubicazione, perchè sono scomparse finanche le vestigia. Al tempo di Strabone, quasi tutti i grandi centri della colonizzazione greca erano scomparsi o degradati, o, come Napoli, Taranto, Reggio, imbarbariti._ Sotto Nerone, la Campania Felice era riguardata come luogo di pena, ove erano relegati i liberti ingrati (TAc., A1111., XIII, 26). A tempo di Costantino, nella Campania erano rimasti in abbandono circa 530.00/? iugeri di terra ( = 132.000 ettari circa), cioè L/12 dell'intera regione (Cod. Teod., Xl, 28, 2). Nè in migliori condizioni si trovavano le campagne del Sannio, del Bruzio, dell'Apulia, tanto che il governo imperiale dovè condonare i tributi fondiari (ibid., >XI, 28, 7). A tempo di Strabone, anche la Sicilia era in decadenza (STRAB., Georg., VI, 2, 3-5): la costa da Pachino al Lilibeo era abbandonata; resta· vano gli scheletri di antiche città; quella dal Lilibeo al Peloro era mediocremente abitata con Segeste, Panormo, Cefalù; da Peloro a Pachino, Strabone ricorda solo Messina, Catania, Taormina e Siracµsa, come centri abitati; !mera, Gela, Selinunte erano degradate a poche capanne per asilo di pastori. Sussisteva ancora Agrigento, ma tutto il territorio era povero di abitanti e vi pascolavano le greggi. In Sicilia e in Sardegna i pascoli e i latifondi erano sì numerosi e tanto estesi, da richiedere per il loro governo un'amministrazione autonoma, allorchè passarono alla Chiesa di Roma (Liber l!o11tif., Vita Silvestri, I, 174; Vita Gregorii, VI, 38; VII, 38). Quanti, come Giulio Dorso, affermano che il prob_lema del Mezzogiorno prende origine dalla ccconquista regia» del 186o e dall'accentramento burocratico piemontese imposto allora a tutta l'Italia, dovrebbero meditare su queste concordi testimo-

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