Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

I , 412 ERNST A. MESSERSCHMID;r tegiche, portarono a una cns1 apparentemente grave in seno alla fronda tedesca. La convinzione che questa politica ·delle potenze occidentali veniva ad uguagliare l'intenzione di Hitler, di precipitare nel caos tutta l'Europa Centrale, indusse un gruppo crescente di giovani attivisti sotto la guida del conte Fritz v. d. Schulenburg, Stauffenberg e molto probabilmente Julius Leber, a cercare la pace per una nuova Germania non ad occidente \i.a ad oriente. Il comitato nazionale fondato nel giugno 1943 a Mosca « Germania Libera », opera degli ufficiali v. Seydlitz. e Paulus, faceva intravvedere che per lo meno la Russia progettava una politica positiva per l'avvenire tedesco. In contrasto con affermazioni di tenore diverso è da constatare che il generale d'artiglieria Lindemann (collaboratore del quartiermastro generale dell'esercito, generale Wagner) aveva l'incarico di allacciare rapporti con il « Comitato Nazionale». Non vi riuscì, come è constatato nel rapporto delle SS. Indipendentemente dal progetto di putsch, emissari del « Comitato Nazionale » presero contatto con Leber e Reichwein, dopo di che avvenne l'arresto di questi ultimi da parte della Gestapo. ' - Di quale importanza fosse questo problema dell'orientamento ad ovest o ad est, risulta dal solo fatto che Gisevius, incaricato del servizio informazioni in occidente, arriva a parlare di Stauffenberg con un giudizio piuttosto negativo e che Hassel nell'agosto 1943 scrive nel suo diario: « Il caos completo della Germania non può essere nell'interesse dell'Inghilterra e dell'America, anzitutto tenendo conto· della Russia. Una Germania leale deve nella sua situazione sfruttare tutte le possibilità. Veramente non vi è più che questa mossa: far capire sia alla Russia sia agli Anglo-americani che la conservazione della Germania sta nel loro proprio interesse. In realtà un sano centro europeo è cosa che interessa tanto l'Oriente che l'Occidente. Giocando nel nostro caso a mulinello io preferisco la meta occidentale; mi a<latterei però anche, dovendo, a un accordo con la Russia». Si sono cercate spiegazioni dell'atteggiamento negativo dell'Occidente. Non senza importanza sembra essere stata in queste circostanze l'origine spirituale-politica di vasti ambienti del movimento di resistenza tedesco. La struttura dei partiti politici tedeschi dal 1918 al 1933 viene quasi sempre raffigurata cosl: centro, coalizione governativa borghese-socialdemocratica; a sinistra (i comunisti) e a destra (i nazionalsocialisti) opposizione. s;nistra e Destra sono diventate in questo quadro delle semplificazioni molto 0 incerte. Accanto al nazional-;ocialis~o vi erano - come anche per la Sinistra - dei gruppi numericamente più deboli con finalità spirituali e con la direzione politica inequivocabile di una élite di· menti spesso molto elevate. Fra queste forze, il cui patrimonio ideale doveva in

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==