Quaderni di Roma - anno I - n. 5 - settembre 1947

j ERNST A. MESSERSCHMIDT • ~ ;.t . '- scito. li gruppo di coloro che dovevano occupare posizioni-chiave doveva essere subito pronto ad assumere il rispettivo pasto. 2) Due ore dopo, il servizio informazioni dell'esercito, della marina, delle forze dell'aria, delle SS, del partito e dell'amministrazione, come anche la radio, dovevano essere in mano dei cospiratori oppure interrotti. 3) Da due fino a sei ore più tardi, mediante radio, telegrafo e o\_dini telefonici, il potere esecutivo doveva essere in mano alle persone responsabili informate del piano e questo in seno all'amministrazione, agli eserciti al fronte, all'esercito in patria e nei territori occupati. 4) Trentasei ore dopo, ovunque dovevano regnare pace e ordine e dovevano aver inizio i contatti con le potenze ·nemiche al fine di entrare in trattative attraverso l'estero neutrale. Esamineremo più avanti i casi in cui tali preparativi della tentata esecuzione sarebbero entrati sicuramente in azione; oltre a questo piano vi fu un grandissimo numero di colloqui, consultazioni e azioni singole più o meno attuabili che non sono da sottovalutare come manifestazioni della volontà di resistenza ma non si debbono altrcsì neppure sopravalutare. Per la prima volta una rivoluzione seria del genere fu progettata per i primi di settembre del 19,8. Allorchè la crisi dei Sudeti minacciò lo scoppio di una guerra, il colonnello generale Beck diede le proprie dimissioni; il suo successore Halder si mise in contatto con Oster e arrivò a domandargli quali preparativi tecnici e politici per un colpo di stato si fossero fatti; successivamente Halder interpellò Schacht per sentire se sarebbe stato disposto ad assumersi il governo. Sotto la direzione di Beck partecipavano al movimento con lavoro direttivo: v. Witzlcben (allora comandante della guarnigione di Berlino), il rappresentante di Halder, generale Otto v. Stiilpnagel, il generale conte Brockdorff (guarnigione di Potsdam), il conte Helldorf insieme a <Gìsevius e (in manit'ra non del tutto chiara) Schacht. L'imminente guerra doveva essere impedita mediante l'arresto di Hitler, e la sua condanna doveva essere pronunziata da un tribunale nella giusta persuasione che la maggioranza del popoio non voleva la guerra. li termine era fissato per il ritorno di Hitler da Berchtesgaden a Berlino; insieme col ritardo del ritorno si verificò l'intervento di Chamberlain, cd infine l'accordo di Monaco che fece sì che le potenze occidentali lasciassero mano libera a Hitler. Il colonnello generale Halder, che nel 1938 faceva parte della cospirazione, e Brauchitsch, nella sua qualità di comandante· supremo delle forze armate, non credevano più, dopa la liscia occupazione di Prag,1 nel marzo del 1939, e specialmente dopo la conclusione del patto tedescosovietico nell'agosto 1939, a un allargamento a guerra mondiale della

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