NOTE DI CRONACA Tra gli scultori, Fazzini purtroppa sembra involvere la sua vera e autentica vigoria (certe sue opere sono, come ognuno <:a,capolavori) nella sommarietà com• plicata da eccessivo pittoricismo. Forse Leoncillo (attendiamo, quindi, di poterlo compiutamente conoscere) saprà darci la novità ddb piena concretezza scultorea pur senza rinunciare alla materiale immediatezza; potente senza dubbio è il giocò plastico di Tot: è stato detto, in occasione della sua mostra ali'« Obelisco», « scultore esistenzialista» pieno di generica angoscia tutta tradotta in dramma di rilievi essenziali. E confidiamo anche nel solido pittoricismo pseudoromantico di De Felice («Cortile», febbraio). Da questi attendiamo il soggetto impegnativo e valido oltre i puri valori formali: cioè quando codesti valori esprimeranno un mondo stabile dentro e fuori la pura espressione; poichè in essi riconosciamo ars vera; molto più che nei preoccupati espositori «cattolici» della Galleria di Roma nello scorso aprile; e ancor più che negli autori degli stendardi dipinti in occasione delle beatific~1zioni. Costoro, evidentemente, hanno sentito i soggetti « fuori >) di }oro stessi, cioè in quella che s'usa chiamare da alcuni (non sempre disinteressatamente) tradizione, ma che più propriamente non è che abitudine. E cattiva abitudine. A. P. GAEHSO DE SAsCTss, direttore responsabi!r Stabilimento Aristide Stadcrini · Roma - Via Crescenzio, 2
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==