NOTE DI CRONACA CRO ACHE POLITICHE Gli avvenimenti che si succedono e che, mentre scriviamo, sono in pieno sviluppo confermano la divisione del mondo in due campi ostili i quali ancora non riescono a trovare un equilibrio. Nell'altra rassegna s'è accennato alla rinascita della secolare questione d'Oriente: ora la cronaca mostra che l'Unione dei Sovieti procede con energia, sulle orme degli zar, per risolverla a favore della Russia. Il colpo di Stato in Ungheria, dove un partito di maggioranza è dominato e ridotto all'impotenza dalla minoranza comunista; il soffocamento delle opposizioni in Bulgaria e altrove; le nubi che si addensano sulla Cecoslovacchia e sulla stessa Austria ancora occupata da contingenti anglo-americani: sono tanti episodi di un'unica azione. Innanzi alla politica americana nel Mediterraneo Orientale, che si è tradotta in pratica con gli aiuti alla Grecia e alla Turchia, l'Unione dei Sovieti reagisce vigorosamente. ci mesi scorsi il contegno del governo di Mosca nei riguardi degli alleati appariva piuttosto remissivo; i fatti odierni, dei quali non è dato ancora prevedere i possibili sviluppi, rivelano una fermezza inattesa. E se dall'Europa si volge lo sguardo all'Estremo Oriente e alla offensiva dei comunisti mongoli nel Sinkiang, questa impressione si accentua. Si direbbe che i dirigenti della politica sovietica non si curino troppo delle possibili reazioni anglo-sassoni le quali, del resto - almeno finora - sembrano alquanto platoniche. Nel duello tra slavi e anglo-sassoni i primi sono all'offensiva con una politica che - potrebbe sembrare - ripete più o meno fedelmente e con ritmo -accelerato, quella seguira_da Adolfo Hitler dal 1936 al 1939. Quali potranno essere le conseguenze future di questo atteggiamento? L'orizzonte è oscuro. C'è da aspettarsi il peggio? A una simile domanda si ha timore di rispondere. Ma se si guarda freddamente alla realtà delle cose e si cerca di veder chiaro nelle nebbiosità degli accordi passati, ci si chiede: quali intese più o meno esplicite vi sono state tra russi e anglo-sassoni a Yalta e a Potsdam ? C'è stata o non c'è stata una divisione dell'Europa in sfere d'influenza ' Se quest'ultima ipotesi, come molti indizi lasciano credere, è fondata è . chiaro che l'Unione dei Sovieti può avere argomenti abbastanza solidi per sostenere diplomaticamente la sua azione odierna nell'Europa centrale e balcanica. A Mosca, innanzi c.!la reazione spontanea di alcuni popoli alla progressiva invadenza comunista, qualcuno, abituato a ragionare secondo gli schemi dell'ideologia, ha pensato ad indebite ingerenze occidentali e ha provveduto a richiamare in vigore le più o meno tacite intese del passato. E agli anglo-sassoni, in tali condizioni, non rimane che appellarsi all'O.N.U., della cui efficienza è lecito dubitare fortemente. Rimane una realtà obiettiva della quale bisogna prender atto: dopo una guerra che si disse combattuta per la difesa di tutte le libertà, si torna ai sistemi di cui s1
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