Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

RASSEGNE 373 to della media dell'anteguerra e pratica.mente in tutti gli Stati si riprese l'andamento decrescente già mostrato prima della guerra. Una parte notevole di questa diminuzione rit1ette la riduzione del numero di padri « potenziali», cioè gli uomini giovani uccisi durante la guerra o così gravemente mutilati da non poter contrarre matrimonìo. Quasi i tre quarti dei soldati tedeschi ed oltre la metà di quelli francesi erano in età inferiore ai trenta anni; in complesso, circa un quinto degli uomini tra i 20 ed i 30 anni dei due Stati furono uccisi durante il conflitto. THOMPSON, prendendo a hase la natalità del 1927, ha valutato per la sola Germania un deficit post-bellico delle nascite, determinato dalle morti di uomini giovani durante la guerra, di 2.500.000, · una cifra all'incirca dello stesso ordine di grandezza del deficit delle nascite durante la stessa guerra. I due decenni tra i grandi conflitti mondiali hanno anche visto aspre lotte. In questo periodo il Giappone cominciò la sua guerra contro la Cina, che durò per diversi anni. Non si hanno dati che mostrin0 l'influenza di tali lotte sulla natalità della Cina, ma tuttavia si è valutato che circa 40.000.000 di persone furono costrette ad emigrare nell'interno della Cina. In tali condizioni, con numerose famiglie spez• zate nc:l corso delle loro migrazioni, la natalità è diminuita dall'alto livello normale in questo Paese. Del pari, la natalità del Giappone è diminuita fortemente, sebbene, probabilmente, non come quella della Cina. L'aspra guerra civile della Spagna anche determinò una forte diminuzione della natalità di quel paese. Sebbene le statistiche siano probabilmente incomplete, esse . mostrano una natalità appena di 16,2 nel 1939, in confronto di 24,1 nel 1936. Si giunge così alla seconda guerra mondiale. Allo scoppio del conflitto, la Francia e la Germania si preoccupavano dei loro problemi demografici più della maggior parte degli altri Paesi del mondo. In Francia - dove le nefaste teorie del malthusianesimo avevano trovato già da tempo un terreno dolorosamente fecondo - il grave problema della depopolazione aveva dato origine, tra le altre provvidenze, ad un· sistema di assegni familiari, con la speranza che questo potesse avere una favorevole influenza sulla natalità. Il programma tedesco si iniziò quasi interamente con l'arrivo dei nazisti al potere. Qui la natalità cominciò ad aumentare molto più rapidamente che in Francia e si ebbero apparentemente risultati migliori. Una gran parte dei guadagni prebellici della Germania pu~ essere dovuta al suo programma di « riarmo», ed alle rigorose misure contro l'aborto. Preoccupandosi fortemente della s_uapolitica demografica, la Germania, all'inizio del conflitto, continuò queste misure prebelliche, senza alcuna pratica modifica, ed inoltre furono concesse licenze ad adatti intervalli ai soldati coniugati al fine di prevenire una diminuzione della natalità. Dai dati pubblicati a suo tempo dalla Rivista statistico-economica tedesca Wirtschaft 1111dStatistik, riportati periodicamente nel Notiziario demografico ed anche da L<BRAKCnAella Rivista Italiana d'Igiene (1941, voi. I, p. 785), risulta che fin dopo l'aprile 1940 i quozienti di natalità della Germania non erano stati sensibilmente influenzati dallo stato di guerra. li massimo, che si ebbe nell'aprile 1940, fu determinato dagli alti quozienti di nuzialità avutisi nei primi mesi dell'estate 1939. D'altro bto, la notevole diminuzione della natalità nel maggio e giugno 1940 fu determinata dalla mobilitazione delle forze armate nell'agosto e settembre precedenti. Le successive variazioni deìla natalità da mese a mese sono dovute alle licenze militari concesse su vasta scala dopo la conquista della Polonia, al richiamo delle truppe ·per l'offensiva nell'Europa Occidentale durante la primavera del 1940 ed al periodo di relativa tregua delle ostilità durante l'estate seguente. Si può allora comprendere come la natalità della Germania non sia notevolmente

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