Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

,,, ETTORE REMOTTI di Mayer - il fondatore della moderna termodinamica - il quale, poco più di mezzo secolo dopo, avanzava l'ipotesi arditissima che a tale ossidazione si dovesse non solo il calore, ma anche l'energia alimentatrice di tutta l'attività organica e, in modo particolare, il lavo!o muscolare: da questo punto il passo era breve a paragonare l'essere vivo (compiendo tuttavia un errore fisiologico grave) a una di quelle macchine termiche eh~ in quel giro di tempo avevano già largamente avviato la grande rivoluzione economica e industriale della nostra epoca. In un altro ordine di fatti, le prime ricerche di Dutrochet sui fenomeni osmotici, riprese da Pfeffer, dovevano aprire quel problema dei meccanismi fisico-chimici di scambio attraverso le membrane cellulari, che è alla base di tutti i processi della nutrizione e del ricambio e che non ha trovato neppur oggi, dopo tanti modificati schemi e tentativi, una soddisfacente soluzione. Non poco ha concorso, a giustificare le più vive speranze sulla possibilità di una interpretazione fisico-chimica dei fenomeni biologici, il rapido sviluppo delle nostre conoscenze sui colloidi e sugli enzimi. Che un cubetto di albume d'uovo di solo un cm. di lato possa, allo stato di finissima suddivisione sospeso in poca acqua, sviluppare una somma di superfici interne di parecchie centinaia di metri quadrati, ha potuto suggerirci uno schema per la più minuta architettura del protoplasma vivente: una estesissima superficie di materiale proteico ripartita in un numero sterminatamente grande di camerette minutissime, capaci, per lievi variazioni del sistema, di confluire fra loro o di tornare a individuarsi e disgiungersi; dove queste camerette, dalle pareti variamente tappezzate di molecole lipoidi<•> e riempite di acqua portante in soluzione aitre molecole e ioni salini di varia natura, possono funzionare come altrettanti laboratori submicroscopici, in certo qual modo indipendenti gli uni dagli altri. Tutto un mondo, infinitamente ricco e complesso nella estrema esiguità delle sue dimensioni, che ancor più complesse e misteriose possibilità sembra nascondere nei suoi mutevoli giuochi di il punto di partenza per le sintesi ulteriori di iutti gli altri componenti; dal punto di \•ista cncigctico esso significa la cattura di una parte del flusso di energia luminosa proveniente d:1.lsole e il suo immag:izzinamcnto sotto forma di energia potenziale chimica dei composti che si formano. Per . l'uno e per l'altro aspetto, b fotosintesi costituisce l'attività base 5U cui, direttamente o indirettamente, poggiano tutte le manifestnioni della vita alla superficie ckl globo (eccezion fatta per alcune torme batteriche, cap:-ici c~sc stesse di una sintesi di composti organici cbi minerali indipcndentemtntc però d.1lb foce). (:) Col termine di lipoidi si designa una serie di comPosti (es. le lecitine), i quali sono avvicinabili ai grassi per molte proprietà, nonchè per alcuni aspetti dclb loro composizione chimica (esteri della glicerina con acidi gr:issi), dìffcrcnzi:rndosene però, f.r:1 l'altro, per il fotto di comcncrc fosforo (come acido fosfogliccrico) e azoto. Funzionalmente essi sono COSlituenti fondamentali <lei sistema protoplasmatico, alle cui strutture partecipano direttamente insieme con le proteine, a difk1cnza dei gr:1ssi che hanno un significato prcvalcntcmcntc dinamogeno.

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