Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

}L PROBLEMA BIOLOGICO NEL PENSIERO ODIERNO Nello sviluppo del ,pensiero biologico, alla base di tutti i problemi e risultati particolari, noi possiamo scorgere, sin dal suo primo inizio, l'ombra di una preoccupazione gnoseologica fondamentale. Più o meno consapevole, più o meno decisamente delineata, secondo l'orientamen~o psicologico del tempo, secondo che l'interesse dei problemi generali prevalga sui problemi speciali o sia da questi sopraffatto e quasi nascostr,, secondo, d'altro lato, che la soluzione ne appaia facile ed intuitiva od oscura e discussa: è la preoccupazione del significato e della posizione che i fenomeni vitali e gli esseri vivi occupano nel mondo fenomenico dell'universo sensibile e nel gioco delle forze che ne alimentano la complessa compagine. Quando Ippocrate - con un~ di quelle profonde intuizioni che hanno fatto del pensiero greco il luminoso anticipatore delle conquiste moderne - precorrendo l'orientamento della medi'cina, affidò alla natura il compito di guarire la malattia e riservò al medico un ufficio <li poco più che spettatore, egli implicitamente pose e risolse il problema, guidandoci al riconoscimento di un ordine, che orienta e dirige le attività organiche verso il fine della conservazione della vita. Questa posizione rimase a lungo dominante nel campo biologico, come la più ovvia e spontanea, anche quando, in terreno filosofico, Descartes poteva considerare gli esseri vivi quali semplici congegni rigidamente governati dal gioco delle forze fisiche e chimiche, gettando cosl le basi di quello che sarà il futuro meccanicismo; meccanicismo inteso nel senso kantiano di una norma causale determinante, di contro all'opposta ipotesi dell'intervento di cause finali. In questo tempo la biologia, appena agli inizi di una ricerca prevalentemente descrittiva, non si allontanava dalla concezione di un adattamento finalistico, quale principio ispiratore della costruzione e dell'attività degli esseri vivi, concezione che costituisce, in questo periodo, il motivo orientatore, anche se, in certo qual modo inconsapevole, di tutto il movimento di ricerca e che fu applicato con tale ingenuità a dare di tutte le strutture una giustificazi_one funzionale-

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