Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

EZIO VANONI del prodotto sociale in una economia socializzata sono ispirati dalla duplice esigenza (variamente combinata nei vari schemi di soluzione politica) di tener conto dei bisogni e del rendimento di ciascun consociato. La quantità assoluta del prodotto sociale pesa sul modo con cui le due esigenze, ed in particolare la prima, possono essere tenute in conto nella riwrtizione: da cui consegue che l'altezza del minimo di soddisfazione che si garantisce ai singoli è in definitiva in funzione di quella quantità. Ma è certo che in una economia socializzata vi è la piena possibilità della ripartizione equa del prodotto clisponibile. e) il punto più controverso è se l'organizzazione socializzata assicura la massima efficienza produttiva: cioè se assicura la migliore utilizzazione possibile dei fattori della produzione disponibili. Vi sono argomenti notevoli in favore sia di una risposta affermativa che di una risposta negativa al problema proposto. Stanno in favore di una piena efficienza dell'organizzazione socializzata della produzione questi pensieri: aa) tutti i fattori di produzione disponibili sono impiegati senza escluderne alcuno: in particolare tutte le forze di lavoro trovano il loro impiego secondo il criterio di distribuire il capitale disponibile in quantità limitata in modo che tutto il lavoro sia impiegato con la maggiore effi. cienza possibile e le risorse naturali siano sfruttate sino al punto _incui si realizza l'equilibrio fra l'utilità del prodotto per la società ed il c0sto sociale della produzione. bb) la produzione si dirige verso i beni che presentano maggiore utilità sociale, venendo eliminata o quanto meno attenuata la domanda di beni sostenuta nella società capitalistica dai possessori di grandi ricchezze, la cui produzione va a scapito di quella di beni più utili per la società. v-. Contro l'efficienza del piano di produzione socializzato si osserva: aa) \m errore nel piano porta in modo irrimediabile ad un cattivo impiego dei fattori di produzione disponibili. In fatto la possibilità cli · perdite di utilità sociale in conseguenza di errori nell'impiego dei fattori produttivi non è specifica dello schema dell'economia socializzata. Va anzi sottolineato che dal punto di vista puramente teorico, il piano socialista non importa necessariamente l'esistenza di errori essendo anzi formulato con lo scopo di evitare gli errori e gli attriti che si considerano come inevitabili da parte degli imprenditori nell'economia libera. Non òisponendo il singolo imprenditore dell'intera produzione, egli cerca l'equili9rio della sua impresa nel mercato con successivi riaccomodamenti e questi riaccomodamenti avvengono attraverso correzioni di errori nelle di-

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