Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

CRITERI POLITICI DELL'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA 343 bb) che una tale crisi in lllancanza di interventi diretti si riassesta attraverso le più aspre sofferenze e talvolta la distruzione fisica di uomini e cerca, in una economia libera, la soluzione nell'ammettere che si fissino livelli di salari i quali ~antengono interi gruppi di uomini al di sotto delle condizioni minime necessarie per l'esistenza, con le gravi conseguenze morali e fisiche che è inutile descrivere più da vicino; cc) che divenendo nell'economia libera il profitto dell'imprenditore facilmente la misura dell'efficienza dell'organizzazione produttiva, l'equilibrio si può determinare e agevolmente si determina in concreto in un punto in cui beni della natura restano privi di impiego, mentre dall'altro lato forze di lavoro restano disoccupate ed uomini sono insoddisfatti nei loro bisogni elementari. Questo appare drasticamente quando si procede alla distruzione di prodotti od alla limitazione legale di superfici coltivate o di sfruttamenti naturali al fine di sostenere i prezzi mentre vi sono consumatori che restano privi della possibilità di procurarsi quei beni. b) per quanto riguarda l'assicurare a tutti gli uomini un minimo di soddisfazioni attraverso un'equa distribuzione del prodotto sociale, i teorici dell'economia libera ritengono che il problema si risolve nel migliore dei modi mercè l'automatico equilibrio delle forze, per cui quello tra i fattori della produzione che non riceve una sufficiente parte del prodotto sociale si ritira dalla produzione e con la diminuita offerta determina un aumento del compenso che gli altri fattori debbono riconoscergli per ottenerne la partecipazione al processo produttivo. È vecchio rilievo che in tale ordine di idee si dimentica la situazione di rendita del fattore capitale, dipendente dalla sua limitazione rispetto agli altri ~attori, e correlativamente la posizione di rigidità dell'offerta del fattore lavoro: il quale pertanto subisce, quasi senza possibilità di difesa apprezzabile, tutti i contraccolpi delle oscillazioni che si verificano nell'andamento della produzione. Nè è sufficiente a superare questo rilievo l'asserto, caro ai difensori dell'economia libera, che il sistema assicura un massimo di produzione la quale consente, pur se inegualmente ripartita, il massimo di soddisfazione compatibile con le condizioni date anche per l'infimo degli associati. Non si può parlare di soddisfazione suffi. ciente rispetto a coloro che dal libero giuoco delle forze economiche sono ridotti in condizioni di perpetua dipendenza: mentre poi è stato vittoriosamente dimostrato che una più equa ripartizione del prodotto sociale, per la quale una quota maggiore viene attribuita alle. classi umili togliendola alle classi più elevate, aumenta l'utilità del prodotto sociale perchè le soddisfazioni che si aggiungono alle classi povere sono più intense di quelle che si tolgono alle classi ricche.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==