Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

GIUSEPPE GROSSO , "-. Prendiamo il vasto quadro dello sviluppo che èi presenta il diritto romano, di un popolo il cui genio è caratterizzato dal senso del diritto, e che insieme, forse appunto per questo, può essere definito come eminentemente tradizionalista. La sensibilità agli sviluppi sociali e politici si esprime nel moltiplicarsi delle fonti e dei sistemi, che permette di cogliere nella realtà la viva vo'f. del diritto, e che insieme permette di conservare sistemi coerenti, correggendoli coll'adattarvi la giustapposizione e l'elastico operare di di- . verse visuali che hanno la loro diretta applicazione. Il senso della tradizione e della conservazione, e l'esigenza di cogliere la viva realtà sociale , e politica, trovano la loro espressione diretta in questa molteplicità dei sistemi, su cui opera la visione coordinatrice e unificatrice della giurisprudenza, insieme alla tendenza livellatrice che vi esercita il principato. Può ben notarsi però nella giurisprudenza, e anche nello stesso senso giuridico popolare, ·una predilezione per il sistema logico del ius civile e per le sue forme, che vengono ancora largamente usate benchè superate dal pretore; anche le leges, sebbene ormai teoricamente poste sul piano del ius civile, vengono pur sempre considerate come qualcosa che si so- . vrappone (le leggi caducarie, p. es., sono per i Romani delle soprastrutture). L'elemento tradizionale conserva un particolare accento. E questa stessa posizione può trov,are altri riscontri spaziando più ampiamente nella storia fino a noi, p. es. là ove un complesso organico, derivato dalla tradizione, è alla base dello sviluppo del diritto, o una legge organica è punto di partenza su cui operano le leggi speciali. È questa una posizione di pensiero che talvolta può racchiudere per :j] giurista il pericolo di uno spirito eccessivamente conservatore, il peri- <1:olodi opporre i propri schemi alla realtà. È l'accusa su cui fanno centro talune critiche generali alla scienza giuridica. È l'accusa che, con un senso più limitato, fa Capitone a Labeonere nel particolare questa accusa può colpire il bersaglio; ma ove regnano ingenii qualitas et fiducia doctrinae, allora anche la posizione di contrasto a quello che appare l'indirizzo dei tempi assume una più vasta portata per assurgere al significato di una difesa di dati valori, anche al di là del semplice compito del giurista. · Ciò che si deve paventare è invece quella sorta di sottoprodotto del tradizionalismo, che è il conformismo, che non fa che ripetere ed accumulare senza discernere, come d'altra parte non fa che correre dietro alle manifestazioni esteriori del tempo senza vagliarle nè assimilarle. E soprattutto a questa forma di pigrizia mentale, che si attarda su posizioni superate, mentre per altro verso si adatta al contingente senza cogliere la continuità nella molteplicità, complessità e varietà del reale,

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