Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

332 RODOLFO DE MATTE! ~<,I . ~ litigiosi seppur orpellati, e dall'anelito della felicità pastorale ? Cosa vede, nel mondo, il Serrano del Sannazaro ? ·1 e1 mondo oggi gli :1mici non si trovano la fede è morta e regnano le insidie, e i mal costumi ognior più si iinovano·. Regnan le voglie prave e le perfidie per la robba mal nata che gli stimula, tal che il figliolo al padre par che insidie. Sicchè, « per cosa vera et indubitata tener ti puoi che chi più nascoso e più lontano da la moltitudine vive, miglior vive» (Sannazaro; Arcadia, A la sampogna); e l'antica, elementare felicità si può recuperare nei boschi in cui s'è rifugiata la superstite mitologia agreste. Soltanto, gli Arcadi non si sono accorti che anche tra quei boschi e tra quei pastori esistono ruggini, rivalità, passioni e lutti. Supergiù la medesima antifona civile è modulata al suon della zampogna. Rousseau, in quanto sostanzialmente divide lo stimolo di partenza degli Arcadi, può ben dirsi, in certo senso, l'ultimo Arcade: ha, però, .compiuto ancora un taglio, il più audace; s'è liberato dei pastori e della mitologia campagnola; gli basta la nuda natura senz'altro inquilinato umano, gJ.ibastano gli alberi e i laghi senza che vengan chiamate in causa le Amadriadi e le Naiadi. Il suo compagno o duca non è Virgilio, è Linneo. Ma qui si scorge ben nettamente la parentela fra Rousseau e lo Scientismo· dell'Ottocento. Non dissimilmente dai· Bouvard e Pécuchet flaubertiani, Rousseau si trova « seriamente occupato nel saggio disegno d'im• parare a memoria tutto il regnum vegetabile e di conoscere tutte le piante conosciute sulla terra » (7' Prom. ). L'entusiasmo botanico lo ha preso:· ~ccolo « deciso a rifare un ricco erbario, migliore del primo, in attesa di mettervi tutte le piante del mare e dalle Alpi e tutti gli alberi delle Indie.:.";>. « A ogni nuovo filo d'erba in cui m'imbatto, dico con soddisfazione: Ecco ancora un'altra pianta». Insomma, i! suo libro di c,lievet non son le Georgiche o le Bucoliche, ma il Systema naturae. L'Arcadia è, dunque, spacciata e lo Scientismo è guadagnato. Addentrandosi in un bosco inesplorato, Rousseau si sente un Colombo, un Magellano, un Capitan Cook: un lucido scopritore, non davvero un esaltato ubriaco. Senonchè il Romanticismo reclama proprio l'ubriacatura; non la fredda schedatura e nemmeno il pacato nullismo; in ogni caso, il Romanticismo è nato da Rousseau per isbaglio. Le piante lo inducono a una paziente classificazione, non a una sbrigliatura di fantasie. Romantico avanti lettera, se mai, il Tasso che si rifugia anche lui net boschi, e nelle piante vede un'anima vegetativa e negli alberi scorge

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