LE PASSEGGIATE SOLITARIE tale di calze - egli scappa via, quale cerbiatto selvatico, fra impaurito e irritato. Ridotti alla solitudine deila cathpagna, gli atteggiamenti del Petrarca e del Rousseau si diversificano in rapporto al diverso punto personale di partenza. Per il Petrarca ha inizio una sorta di travaglio interno, di frugamento e scandaglio che si risolve ancora in moto, e, ove consideri Iddio, in contemplazione attiva. Rousseau può bearsi di aver raggiunto l'apatia, l'indifferenza, l'atarassia di certe sètte antiche; si è ridotto pienamente passivo: nulla più lo tocca, nulla più lo interessa, non si sposterebbe, non si commuoverebbe per nulla e per nessuno. Quanto a se stesso, del resto, sappiamo già che ha raggiunto l'olimpica tranquillità degli dèi che non si affannano per i garbugli dei miseri mortali. Non, dunque, contemplazione attiva, ma, se mai, pacificazione, annullamento, confusione nella molcente natura. È felice « nell'identificarsi con tutta la natura>> (7' Prom.), giacchè, a conti fatti, quanto gli resta ancora sulla terra è di « considerarsi come un essere puramente passivo» (ff Prom.). Rapimento inerte, fantasticheria vaporosa e· letargica, non dissimile dall'impalpabile e vana nuvola semovente nell'acre: in nessun modo, « pensiero », meditazione, riflessione cosciente. La sua· grande realizzazione, annegandosi così nella natura, è l'abolizione del pensiero. « Pensare fu sempre per me un'occupazione penosa; senza incanto>> (7' Prom.): ora, finalmente, può sopprimere questa tensione, liberarsi, oltre che degli uomini, d'ogni cogitazione; può, non più ritrovarsi, ma smarrirsi; anzi ritrovarsi in codesto smarrimento, ch'è· di per sè estasi, beatitudine, nirvana. Non più l'inferno del pensiero, ma il paradiso artificiale del sogno. Se il consorzio civile è pensiero, la natura è sogno, e se il sogno-natura è cosa bella e buona, questa è ancora una prova che il suo contrario, cioè la Società-pensiero, è cosa brutta e cattiva. Odori, colori, forme, sono le prime verità della natura, verità che sono anche piaceri (7' Prom.); ne vogliamo di più per accertarci che la verità è piacere ? Piacere immediato, non dell'intelletto ma del cuore; piacere sincero e sicuro, perchè la natura non mentisce (7' Prom.); piacere senza. termine, percbè la natura è infinita. Una volta resosi proprietario incontrastato della natura, il passeggiatore solitario non ha più bisogno nè degli uomini nè di Dio: gli bastano le sue facoltà sensitive. Non sa di scoperta rilevare la concordanza di codesta conclusione russoiana con l'atteggiamento di' Epicuro, come altresl la. concordanza della conclusione ·contrattualistica dei due: Epicuro e Rousseau, egualmente
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