Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

LE PASSEGGIATE SOLITARIE A un certo momento della vita, può avvenire agli spiriti più sbattuti dai marosi, di trarsi a secco, di schivare per sempre i flutti, di liberarsi dai consorzi, di recuperare nella più nuda solitudine la propria autentica intimità. È quel ch'è successo al Petrarca, è quel ch'è successo al Rousseau. Sappiamo che Gian Giacomo conosceva gli scritti del suo remoto predecessore, ma può aver ritenuto che l'esperienza di costui ·non lo riguardasse, e con ragione. Le vie per arrivare alla solitudine, come le vie per arrivare al Signore, sono diverse, e sono infatti differentissimi, se non addirittura opposti, i motivi per i quali i due si esiliano procul negotiis, e cercano. se stessi nella selvaggia natura, come contrastanti sono i modi per riguadagnar di se stessi il recondito meglio. Carico di onori, di encomi, di ghirlande, Messer Francesco ha copiosamente vendemmiato la sua vigna, ha spremuto il succo di ogni grappolo; cardinali e principi si sono appressati alla sua tavola, meno da c~nvitati che da servitori; chiare fresche e dolci, l' acque della sua vita. Se si è indotto improvvisamente a fuggire la società, è solo perchè si può venire aggrediti anche a colpi di fiori. È la saturazione della gioia e della compagnia, è la stanchezza delle aule dorate che lo sospinge a rinchiudersi fra le nude pareti della sua gelosa intimità, e a nemus petere. È la consumazione di ogni vanitas vanitatum che lo stimola a proporsi il nudo interrogativo: quid est veritas?: e se si rifugia tra i boschi è acciocchè fuori dai frastuoni mondani abbia modo di ascoltare la parola giusta, lui che di troppe parole e di troppi colloqui e di troppe lingue s'è pasciuto e ' inebriato. Alberi, erbe, montagne, ho bisogno di sapere chi sono, chi debbo essere, che cosa debbo veramente fare. Gli uomini mi vogliono anche troppo bene: aspetto di sapere se lo merito e se ciò mi giova; temo soprattutto che tutta questa folla non mi oscuri il sole, cioè Dio. Diverso lo stimolo che sping<;,Rousseau alla campagna. Sono le persecuzioni, le ingiurie, le diffamazioni degli uomini che riducono Gian Giacomo alla vita dei boschi. Non ne può più d~lle congiure, delle aggressioni, delle insidie del prossimo. Diciamo pure che egli si dà non tanto alla campagna, quanto alla macchia. Cerca un angolo remoto ove non sia

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