IL PROBLEMA RELIGIOSO DI DOSTOJEVSKIJ 321 " Il nostro proprio volere, libe;o e autonomo, i nostri propri capncc1 per quanto folli essi possono essere, la nostra propria fantasia eccitata qualche volta fino alla frenesia - ecco in che cosa consiste il vantaggio che è stato omesso, il più vantaggioso dei vantaggi, che non cade sotto alcuna classificazione e che manda al diavolo tutti i sistemi e tutte le teorie. In particolare questo assurdo può essere più vantaggioso di qualsiasi vantaggio, anche nel caso in cui ci porti un danno reale e contraddica alle più sane conclusioni della nostra ragione, perchè in ogni caso ci conserva ciò che è il più importante e il più caro per noi, cioè la nostra personalità e la nostra individualità ». Gli uomini - dice - non sono tastiere sotto le dita delle leggi di· natura; l'uomo insomma per nessun motivo darebbe la sua libertà alle leggi della ragione e dell'utile, tanto che la pretesa di organizzare il nostro agire secondo i dettami del profitto ~arebbe senz'altro un pazzesco tentativo. La natura umana è Gerto molto più complessa di quanto non vogliano questi esemplificatori, l'uomo del sottosuolo lo denuncia; ma al tempo stesso la sua ribellione è pur sempre condizionata dal punto di vista degli uomini del progresso. Che cosa cerchi l'uomo, l'autore delle «Memorie» non sa; sa chè all'uomo in alcun modo non serve l'uùle e il vantaggio perchè sa che c'è al fondo della coscienza umana una insoddisfazione che cerca qualcosa: avverte questa insoddisfazione, ma non avverte il qualche cosa. Forse a questo qualche cosa si può anche dare un nome: la libertà; ma la libertà non ha consistenza se è fine a se stessa, se ancora non abbia un qualche cosa che le dia senso. Ci si può limitare per il momento a dire.di no; così in tutta la polemica contro gli uomini del progresso, gli esemplificatori della coscienza, coloro che credono soltanto nella civiltà e nel m~todico migliorament:> dell'uomo fino all'eliminazione totale del male in virtù dell'opera persuasiva della ragione indirizzata al vantaggio. « La ragione, o signori, è una bella cosa, è indiscutibile, ma la ragione è solo ragione e soddisfa soltanto alla capacità raziocinativa dell'uomo, mentre il volere è la manifestazione di tutta la vita, cioè di tutta la vita umana, con la ragione e tutti i pruriù ». Cosicchè contro l'ordine matematico, come una tavola di logaritmi, al quale qualcuno crederebbe anche ciecamente, « da questa futura razionalità verrà fuori un qualsiasi gentiluomo ... dalla fìsonomia retrograda e canzonatrice » a dire: « Ebbene, signori, non daremo un calcio una volta per sempre a tutta questa razionalità, al solo scopo di mandare al diavolo questi logaritmi e di vivere di nuovo secondo la nostra stupida volontà ? ». · Quando non è possibile abbracciare il_punto di vista religioso e della fede, anche la vita non può essere accettata; ed è questo il senso pos\tivo delle « Memorie del sottosuolo». Da questa razionalità atea rimangono
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