Quaderni di Roma - anno I - n. 4 - luglio 1947

IL PROBLEMA RELIGIOSO DI DOSTOJEVSKIJ profondo e senza un cuore puro nÒn ci può essere una cosC1enza piena e regolare >>. Non a caso ho ricordato il « Sogno di uomo strano » e la « Ragazza mite », due racconti cui dò una particolare importanza, sebbene siano dai normali lettori generalmente poco conosciuti. Sono due racconti che Dostojevskij pubblicò nel « Diario di uno scrittore » pochi anni prima della morte, l'uno nel 1877, l'altro nel 1876, e sono forse, tra i molti scritti di sociologia e politica ivi contenuti, freddi spesso e dogmatici, i brani migliori, i più vivi, i più dostojevskiani. Troveremo nella « Ragazza mite » J-a stessa dialettica della menzogna che altri, come si è visto, potrebbe rimproverare al redattore delle « Memorie». « Chi può dire che io non l'abbia amata ? vedete ci è messa <li mezzo l'ironia, l'ironia del destino e della natura. Siamo maledetti, la vita degli uomini è maledetta (la mia particolarmente). Capisco ora di aver sbagliato in qualche cosa. Qualche cosa non ha funzionato, ma tutto sembrava chiaro, il mio progetto era limpido come il cielo sereno ... Ma avevo dimenticato qualche cosa, qualche cosa mi era sfuggita. Non sono stato capace di metterlo in esecuzione. Ma basta, basta ! A chi dovrei ora chiedere scusa ? È finita, ·è proprio finita. Coraggio uomo, sii ancora orgoglioso: non sei tu il colpevole». Quando alla fine capisce: « Fu un caso, ci fu una giornata così strana, era la luce del sole che accendeva nel mio cervello istupidito un pensiero, una supposizione ! No, non si trattava di pensieri nè di supposizioni, in me prese a risuonare una corda morta da tanto tempo, essa tornò a vibrare a vivere a riempire di luce la mia anima intristita dal mio diabolico orgoglio». C'è in sostanza nel personaggio della « Ragazza mite» la stessa negazione della « vita vìva », il rintanarsi nell'agenzia di • pegno come nel sottosuolo. E anche qui l'impossibilità di uscirne fuori completamente: « A che servono ora le vostre leggi ? A che servono ora le vostre usanze, costumi, la vostra vita, il vostro stato, la vostra fede? ... Io mi isolo, non m'importa più di nulla !... Oh, fatalità, o natura ! Gli uomini sulla terra sono soli, ecco il male. "C'è anima viva in questo campo?" - grido come l'eroe russo e nessuno risponde. Si dice che il sole fecondi e sostenti l'universo. Il sole si rialza e - guardatelo - non sembra morto ? Tutto è morto, intorno non c'è che morte. Gli uomini sono soli e intorno c'è il silenzio, ecco che cosa è la terra. - Amatevi l'un l'altro - ha detto qualcuno. Chi ? Di chi sono queste parole ? « Il pendolo continua insensibile e disgustoso. Sono le due di notte. Le sue pantofole stanno accanto al letto come m'aspettassero .... Ma veramente, domani, quando la· porteranno via, che sarà di me ? ». Pare che una soluzione non vi sia. L'amore quando c'è la morte ?

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