:-IOTE DI CRONAC.\ nuo\'i di riscossa sociale > Erano dubbì che ora gli ultimi episodi cominciano a chiarire. È evidente che gli Stati Uniti rivendicano sempre più, i n ogni regione del mondo, 1a successione :-inglo-sassone;mentre in Cina l'influsso ame ricano si accentu:l, anche attraverso pressioni di carattere finanziario, per ridur re a più ragionevoli consigli gli elementi meno docili del Kuomitang - è delle ultime ,settimane una paurosa inflazione sulla quale mancano informazioni precise -, nel Medio Oriente, nel Mediterraneo, in genere in Europa, il governo di Washington subentra con energia al posto della vecchia e stanca Britannia. Strana vicenda della secolare questione d'Oriente: d apprima quando la potenza ottomana - della Porta, come si diceva - illanguidi sce e declina, sorgono due pretendenti alla successione, e dal nord l'Austria, già ch iusa in una secolare difesa, comincia a discendere la valle ciel Danubio, mentre da oriente le aquile dello Zar scendono al Mar Nero, avanzando verso le cupole d'oro del Bosforo. Ed allorchè la presenz.1 austriaca appare insufficiente o incomoda, s orgono, a difesa della vecchia inferma, Francia ed Inghilterra. Col declino di ques te due potenze, ecco oggi apparire nel Mediterraneo l'influsso americano. E noto che nel 1941 Roosevelt scese in guerra per difendere, com'egli diceva, la sicurezza d ell'emisfero occidentale. Oggi a Washington si è persuasi che la pace sia realmente indivisibile e, ne lla prospettiva inquietante di sempre più terribili mezzi di distruzione , la cintura difensiva americana si allarga. Prima toccava l'Islanda, le Isole Britanniche, le Azzorre; oggi si spinge più verso l'est, in fondo al Mediterraneo orientale, sugli stretti, verso il Canale di Suez - ii è parlato di basi in Cirenaica -; mentre nei mari del Sol Levante dalle Hawai la bandiera a striscie e stelle progr~disce alle Caroline, alle Marianne e si pianta stabilmente, prima ancora che si parli cli pace, sugli antic hi mandati giapponesi. In questa cornice va considernto il messaggio col qu ale, il 12 marzo passato, il presidente Truman ha annunziato al Congresso la n ecessità di soccorrere la Grecia e la Turchia e, generalmente, tutti i Paesi minacciati nella loro libe rtà: « ... I popoli cli un certo numero di Paesi del mondo si so no visti imporre recentemente dei regimi totalitari contrariamente alla loro ,·olontà. li governo degli Stati Uniti ha tenacemente protestato contro la coercizion e e la intimidazione usate, in violazione dell'accordo di Yalta, in Polonia, Rumania e Bulgaria. Devo anche affermare che fotti simili si sono verificati in un certo numero di altri Paesi. Nel momento storico che il mondo oggi attraversa, quasi tutte le na zioni si trovano davanti ad una alternativa di scelta ciel loro sistema di vita. E tro ppo spesso questa scelta non è libera ... ». Pertanto Truman ritene di dov~r aiut.1re i popoli l iberi "a forgiare i loro denini nella maniera che a loro più aggrada . . . 1on possiamo permettere dei cambiamenti nello statu q110 in violazione allo Statuto clell'O 'U con metodi come la coercizione o con sotterfugi come la infiltrazione politic a ... ». li Presidente degli Stati Uniti ha confermato il suo punto cli vista in un discocrso tenuto ai primi di aprile, commemorandosi l'anniversario di Jdferson. Egli ha dato una giustificazione morale al contegno pre so dal suo governo nei grandi problemi mondiali. li suo pensiero, nelle grandi linee, è questo: l'indipendenza e la libertà cli tutte le Nazioni sono garantite dalla Carta di San Francisco e dall'ordine nuovo internazionale - !"ONU - che ne deriva. La Casa Bianca appoggia le Nazioni Unite, ma. appunto per questo, crede di dover le supplire quando è necessario. 11 ••• Aiutando le nazioni libere a salvare la loro libertà, noi rinforziamo le 1'azioni C nite nel compimento delle loro funzioni ... ».
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