Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

NOTE DI CRONACA Santo Padre da parte del nuo\'O Minist~ di Cina, prof. Wu Ching Hsiung, nella quale Pio X 11, rispondendo in inglese all'indirizzo del Min istro, conchiudeva: « Come · il colonnato della Basilica Vaticana apre le sue larghe braccia verso l'Est, così noi leviamo ora le nostre mani verso l'Oriente e invochiamo la protezione dell'Altissimo sull'aspro e arduo cammino del popolo cinese». Da parte sua il nuovo Ambasciatore, dotto giurista ed uomo politico, padre di 13 figli, non ha mancato di sottolineare come le tradizioni cinesi siano una ben appropri3ta cc praeparatio evangelici >1 e come il Presidente della Repubblica cinese sia « un sincero credente in <:::ristocd un amante della Sacra Scrittura»; l'Ambasciatore è venuto dal metodismo alla Chiesa cattolica soprattutto sotto il duplice influsso della Divina Commedia e della spiritualità di s. Teresa di Lisieux. Per quanto riguarda l'atteggiamento verso il cristianesimo degli uomini responsabili di Cina, basti ricordare le parole cosl significative <lell'appello lanciato /in dal maggio 1943 da Tchang-Kai-Schek ai missionari cristiani : « Voi non dovete avere la sensazione di essere nostri ospiti; voi siete i nostri col leghi e collaborate con noi per salvare il nostro popolo e per costruire una nuo,a na zione"· ••• In Africa, luci ed ombre. A puro titolo di esemplificazion e, tra le ombre ricordiamo la triste situazione religiosa dell'Etiopia ed i peric oli che incombono sul cristianesimo nel Sud-Africa per l'urgenza e gli aspetti che assumono i problemi sociali e razziali, per la ventata di nazionalismo antieuropco e qu indi (nella logica di quella mentalità) anticristiano. Trn le luci non è possibile dimenticare le nuove cristianità dell'Africa centrale fiorenti di una giovinezza vitale che ricorda quella della Chiesa nascente degli Atti degli Apostoli: l'Uganda, con i suo i martiri, l'Ubangi, consa• crato l'anno scorso ufficialmente dal sovrano a Cristo Re, l'Urundi, che dal massacro dei tre primi missionari il 4 maggio 1881 è passato oggi ad una cristianità fervente di più che mezzo milione di anime. In queste cniese del cattolicismo centro-africano (come del resto in Cina ed altrove) sono interessanti g li sforzi per un'arte sacra indigena. Nel nostro giro di orizzonte rimarrebbe ormai una sola notevole lacuna: il blocco dell'America Latina, per il quale, per altro, occorre limitarci a poche generali considerazioni, pur riservandoci all'occasione di sofferma rci altra ,·olta su problemi religiosi particolari non privi di interesse. Per quanto l'immenso territorio che dal Rio Grande cd anzi dalla California e ·dal Texas si stende fino alla Terra del Fuoco sia stato a perto alla civiltà europea ed al cattolicismo dalla colonizzazione ispano-portoghese. ess o è ben lungi dal formare una unità compatta di stirpe: oltre gli lndii ed i negri importati dall'Africa, elementi di altre stirpi europee vi si sono infiltrati: gruppi di ted eschi e· slavi e, del mondo latino, numerosi elementi italiani e gruppi francesi compatt i in Haiti e nei Caraibi. Più salda ccl appariscente la compagine religiosa cattolic a. geograficamente la più vasta del mondo. Sul cattolicesimo dell'AmeriCl Latina ,·i sarebbe molto d a scrivere. Kon si può dire dovunque omogeneo cd ugualmente forte: accanto a paesi, come il Messico e la Colombia, dove esso mostra maggiore ,·italità e ad altri dove una minoranza di cattolici convinti è in lotta difensiva contro forze avverse (come in Argentina, Cile cd altrove), si va per una scala discendente fino a qualc he altro paese dove la \'Ìta religiosa è rim:-istac.1u:1~isolo in superficie. \'uovi proh!emi impongono forse all'i\~

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==