NOTE Ql CRONACA Chestcrton e Gertrude rnn le Fort) song i nomi più noti tra quelli degli intellettuali scandinavi (vi si può aggiungere l'islandese Svensson, narratore per fanciulli fattosi gesuita) che al di là della curiosità intellettuale sono giunti alla «conversione» che impegna tutta l'anima e tutta la vira. La sensibilità che mostrano questi studiosi e questi convertiti alla storia ,nedievale del loro paese sembra quasi un invito da parte loro ai connazionali a volersi riallacciare a quelle tradizioni, che del resto non furono mai dimenti'cate in quest:1 stessa Roma : · basti ricordare la chiesa di Santa Brigida a Piazza Farnese con la ,·omunità brigidina che continua quella di Vadstena, e l'altare e il culto di s. Canuto a s. Maria Traspontina. E paichè scriviamo nel ·momento in cui si S\'olge a Roma il Con, 1egno di Pax !?.omana, ci piace rammentare che questo movimento, nelrirnmediato anreguerrn, aveva esteso le sue. ramificazioni ed amicizie in Fin~ bndia e sta\·a acquistando simpatie ed adesioni nella Penisola Scandinava. li mondo extraeuropeo viene tradizionalmente suddiviso, dal punto di vista religioso, in due grandi blocchi: mondo cristiano (all'ingrosso abbracciante le due Americhe e l'Australia) e mondo pagano o - più esattamente - non cristiano: Asia, Africa, Isole Oceaniche. Di,·isione sempre utile e in qualche modo vera, ma che deve interpretarsi oggi meno rigidamente: anzitutto nel mondo non cristiano non si possono considerare alla stessa stregua popoli come l'indiano, il cinese, il giapponese, che hanno grandi tradizioni civili, culturali e religiose, e popoli primitivi o barbari, come i bantu o i papuasi. La guerra poi ha accelerato in maniera impressionante quel movimento di co·mpenetr3zione reciproca di tu~ri· i popoli ed i continenti, per cui, accorciate e come soppresse le dist:1nze, vanno cadendo le cc muraglie» materiali e spirituali che dividevano popoli, tradizioni, costumi, religioni. Vi è in questo un aspetto che potremmo dire negativo per il gruppo « cristiano », cioè la perdita della fede ed· apostasia dal Cristianesimo di una parte considerevole di quei popoli, ed un fattore che apparirà sempre più positivo per il blocco non cristiano: il sostituirsi progressivo alla lenta capillare penetrazione del Cristianesimo, secondo i metodi tradizionali della evangelizzazione missionaria, di una presentazione cc in biocco » del mondo cristiano alle nazioni « pagane ». li primo fenomeno assume vaste proporzioni negli Stati Uniti, dove milioni e milioni di individui si proclamano razionalisti, increduli, atei, ovvero seguaci di quel multiforme panteismo che è - diceva Gratry - ateismo con l'aggiunta di una menzogna. f:: vero, d'altra parte, che ivi stesso le forze antagoniste della fede assumono una vigoria insospettata: oggi non vi può essere dubbio che negli Stati Uniti la compagine religiosa più robusta è data dai milioni di cattolici praticanti, con a capo un:t gei-;uchia che è, forse, per numero ma sopratutto per coesione, la prima del mondo. Più lungo discorso richiederebbe l'esame della rivoluzione che si va compiendo nel mondo cosiddetto missionario e nei suoi metodi di evangelizzazione. A dir ,·ero, è prem:tturo prevedere quali saranno i nuovi orient:irnenti. Continuerà senza dubbio quel lento lavoro capillare di evangelizzazione di individui, villaggi, piccoli settori di mondo, bvoro la cui notizia ci era familiare. nei paesi cattolici, attraverso gli "Annali ddb Propagazione della Fede» e le numerose Ri,·iste missionarie. Quesio l:ivoro sarà in parte ostacobto dalla carenza di missionari o· dai riflessi degli avve• nimenti politici ~rnchc in questo settore (per ç::sempio in rebzione :tlla nazionalità
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