RASSEGNE 275 tendono a migliorare le loro condizioni 1rwrali, prima che le loro cond izioni materi:1li. È chiaro che il diritto al lavoro è uno dei principii che possono p1u contribuire a migliorare la condizione morale dell'o)Jeraio. Ciò spiega perchè l'i~lca del diritto al la\'oro è stata, è e sarà. per le m:1ssc operaie una idea-forza. pi ena di un prc(tigio simile a quello che godono le idee di libertà. d i uguaglianza, di democrazia. Come queste ultime, l'idea del diritto al larnro simb olizza una delle più legittime aspirazioni delle masse operaie. Ed è per questo che. come dopo la prima guerra mondiale l'Ufficio internazionale del lavoro :l\'C\':l r:1ccom:1nd:uoai suoi membri di realizz:irc la giornata di otto ore per segnare una 1appa Jcl progresso sociale. adesso dopo b seconda guerra mondiale la s1cssa organizzazione internazionale dovrebbe proporre ai suoi membri di riconoscere il principio del diritto al lavoro e di fare il possibile per realizzare l'applicazione cli questo diritto. Una tale racco mandazione sarebbe più gradita alle classi operaie di quella fatta recentemente dall' O.N.U. per il suffragio politico alle donne. • •• Queste considerazioni sull'importanza del diritto al larnro e sull"eco che cw, ha nell'animo delle categorie lavoratrici. permetto no di rendersi conto che uno studio approfondilo del problema ciel diritto al lavoro è tra le cose più urgenti del momento. Fino ad oggi si è molto scritto incidentalmente sul diritto al la,oro ; ma non si a,·e,a uno studio d'assieme. metodico, approf ondito, scientifico. François Schallcr ha colmato la lacuna. >!ella parte storica del suo studio lo Schaller ha mostrato sinteticamente come l"idea del diritto al lavoro è naia e si t· S\ iluppata. mettendo in risalto le di, erse espressioni che essa ha assunto nei vari tempi. Ciò gli ha dato mo<lo di ripercorrere tutto il cammino delle dottrine economiche d a questo punto di vista. E queste pagine fanno conoscere non soltanto l"importan za del diritto al la,·oro nel passato e il modo secondo il quale si pone oggi il prob lema; ma esse faranno risaltare certi :1.speuidottrinari di ordine generale che non si tro,·:ino in manu:ili di storia economic:1. :--:ella parte costruttiva Schaller non soltanto d efinisce e giustifica il diritto al !arnro. indicandone il doppio scopo e i modi per realizzarlo. rcfutando le prinòpali critiche; ma soprattutto mette in luce le relaz ioni del problema con la quesuone c'cll'occupazionc tot:ile. Per non lasciare che il rico noscimento liÌa pkuonico, occorre e, identcmente realizzare la politica del pieno impiego. enz:1 cadere nel collettivismo. lo Sch:1llcr h:i sap uto C\'it:1rc gli scegli contro i qua!i han conato i due gruppi di autori che in direzioni differenti han çercato i rimedi alla crisi sociale con mezzi differenti d a quelli proposti dai colletti, isti. li primo di questi due gruppi. che comprende soprattutto economisti e pubblicisti britannici. qu:,ii il Kcyncs, il ~!c,,dc. il Bc veridge, il Carr, si rende pienamente conlO che I.i sicurezza dclk masse operaie. la giustizia sociale e la ottima utilizz:i.- zione delle forze produttrici esigono degli inte r\'en1i energici del potere pubblico. '.\la non rn!'le che questi interventi battano in hre ccia il principio della proprietà pri'3ta dei mezzi di produzione. Questo primo gruppo non propone alcuna riforma di struuura capace di riassorbire la disoccupazìonc ciclìca o cronica. I rimedi proposti non sono che dei pal!iati\'i, <.1uali la creazione di monct:1 destinata a fin:1nzbrc
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