) 268 FR.\NCO SIMONE nelle più alte questioni teologiche consisteva una delle più forti novità. Un'altra - molto più difficile ad accettare - consisteva nell'unione da lui sostenuta dell'anima e del corpo di cui quella era considerata la forma immortale. ·Colpiva non meno la dottrina secondo cui l'anima traeva tutta l~ sua conoscenza dal mondo sensibile. S. Tommaso chiudeva all'ar.ima tfllte le vie che permettevano una conoscenza diretta di Dio e negava quelle intuizioni che avrebbero dovuto permettere di leggere, attraverso le cose, il mistero dell'essenza divina. Tante novità crearono le ben not~ reazioni dei pensatori francescani che si considerarono come separati dalla dottrina tomista in un campo opposto. Qual cosa di più interessante per lo storico che il precisare dove consistesse questa divisione e quale fosse il suo fondamento dottrinale ? Con uno sviluppo logico nelle sue ricerche il Gilson si venne a trovare di fronte a s. Bonaventura. A questo nel 1925 dedica un'altra delle sue monografie (La Philosophie de Saint Bonaventure, Parigi, Vrin, 2' cdiz., 1943f Del pensatore francescano egli si preoccupa di mettere in risalto l'autonomia del pensiero che altri studiosi avevano trascurato, perchè lo avevano osservato soltanto in funzione del contemporaneo sistema di s. Tommaso. Il Gilson precisa che non è vero che in s. Bonaventura vi sia confusione di mistica e di filosofia, poichè la sua caratteristica sintesi dottrinale è costruita facendo appello a tutte le risorse della filosofi:1 propriamente detta. Di questa però non nega la chiara impronta agostiniana che rivaluta storicamente come la persistenza di una tradizione filosofica la cui fecondità sarà ancora attestata da Malebranche. Poichè in s. Bonaventura la filosofia nasce da un intimo bisogno del cuore, è chiaro che egli non poteva accogliere nelle sue ultime conseguenze l'aristotelismo mentre invece sentiva più affine al suo temperamento il platonismo ago- ~n~~ - Accennando al platonismo agostiniano, il Gilson non ignora di porre un altro pr"blema di fondamentale importanza per la filosofia medievale. Fino a guai punto s. Agostino ha accolto nel suo sistema la filosofia platonica ? E se l'ha accolta, in guai modo l'ha elaborata ? Risponde a questi interrogativi lo studio del 1929 dal titolo /ntroduction à l'étude de Saint Augustin (Parigi, Vrin; 2• ediz. 1943). Qui lo storico indica subito Pel neo-platonismo il suolo da cui è nato il sistema agostiniano in guanto da quello il pensatore cristiano ha tratto la sua tecnica filosofica. Ma nel medesimo tempo precisa che una differenza radicale separa Agostino dai neoplatonici fin dal periodo della conversione, poichè da allora egli comprese di poter giungere soltanto con la fede alle verità scritturali e di poter riconoscere alla ragione la semplice giustificazione di questa sua adesione. Fra le opere di puro carattere filosofico riconosce un più sicuro valore
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