FRANCO SIMONE misura egli nega che esista una rottura tra mondo classico e mondo cristiano. Non solo i Padri non ignorarono il pensiero greco, ma questo seppero far progredire in modo del tutto nuovo ed originale. Onde egli afferma che se alla Bibbia noi dobbiamo essere grati per averci dato una - (ilosofia che è cristiana, per altro alla tradizione greca siamo debitori se i' Cristianesimo ha una filosofia <• 0 In tal modo il periodo medievale ben delimitato tra il suo passato cd il suo -futuro acquista una precisa realtà storica. Tuttavia il ricercatore procede ancora oltre nella sua opera di scoperta e di distinzione. Stabilita l'esistenza di una attività di pensiero nei secoli medievali, egli precisa che questa attività non fu soltanto teologica ma anche filosofica. Prendendo come esempio i problemi dell'esistenza di Dio e quello dell'immortalità dell'anima, si deve dire che per s. Tommaso questi non si pongono in sede teologica ma in sede filosofica. Esiste quindi nei secoli medievali un'attività razionale indipendente da quella teologica con scopi ben diversi da questa. Non è chi non veda l'importanza di questo passo. La storia della filosofia medievale proclama in questo modo 1'autonomia del suo oggetto. Per valutare la conquista in tutta la sua importanza basterà guardare alle scienze affini e fra queste alla archeologia medievale la quale, pur dopo tutti i lavori e le ricerche compiute - di cui il museo parigino del Trocadero e tutta l'opera di Paul Deschamps sono una prova eloquente - può dire di aver incominciato a prendere coscienza della sua autonomia soltanto con l'opera notevole di H. Focillon <••J. Tuttavia nei secoli medievali non si può parlare di una sola filosofia ma di più filosofie. Vicino alla filosofia cristiana vi sono quella araba, quella ebraica ed ancora quella averroista latina. Tutte queste richiedono di essere distinte ben chiaramente fra ~. loro. Ora, pur essendo difficile allo stato attuale degli studi compiere questa opera, il Gilson non teme di poter affermare con sicurezza che la parte più viva e feconda del pensiero medièvale è racchiusa nella filosofia cristiana. Se il Medio Evo fu un periodo di progresso filosofico si può dimostrare che questo progresso fu realizzato proprio dai pensatori cristiani. Furono essi che assimilando gradualmente il pensiero greco, arrivarono, grazie all'aiuto che loro veniva dall'inAuenza biblica, ad identificare in Dio il concetto di ente con quello di esistente; a definire il concetto di un Dio creatore; a trovare nuovi argomenti per dimostrare la sua esistenza; a stabilire i rapporti tra anima e corpo. Alcuni di questi problemi furono appena indicati dalla filosofia greca; altri furono completamente ignorati. Appare adunque l'ori- ( 1 ;1 E. G11.so,, L 'e;prit de la philwvpliie mù/ù:rn/e. cit., p. 212. ( 14) 1-1. Foc11.1.o,, L'an de; sc1rlpteur.1 roma,u, P:1rigi. Lcroux. 1931.
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