Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

ISTINTO, FINALITÀ, IKTELLIGENZA 257 f: questa l'opinione di alcuni ·studiosi, cui abbiamo accennato precedentemente. Ma tale opinione non è suffragata dalle osservazioni. Infatti, se gli animali fossero automi, non si spiegherebbe il potere di adattamento, sia pure ristretto, alle diverse circostanze. Ora, gli animali posseggono certamente tale potere. Il Pictet ha fatto coi bruchi di tre farfalle: Lasiocampa quercus, Arctia caia e Lymentria dispar, alcune esperienze assai significative a questo proposito. Questi bruchi fanno, con la seta da essi secreta, un bozzolo, nel quale si nascondono durante il periodo larvale. Il sostegno dei bozzoli è rappresentato da alcuni rami forcuti, da foglie, da erbe qualsiasi, alle quali fissano qualche filo. di sostegno, costituente una specie di reticella primordiale, nella quale si pongono; dopo di che, con un movimento di va e vieni della testa attorno a se stessi, si circondano di seta che gradatamente si solidifica. Il Pictet obbligò questi bruchi a trasformarsi in crisalidi su una superficie liscia, priva di qualsiasi sporgenza che potesse in qualche modo servire dì supporto per la costruzione dei bozzoli. Che ne accadde ? I bruchi mostrarono di adattarsi alla nuova situazione. Incominciarono dapprima a tessere una tela orizzontale; poi, a partire da questo momento, essendo inutile il movimento di va e vieni .attorno a se stessi, che, per la mancanza della reticella primordiale, non avrebbe condotto al risultato desiderato, si costruirono una specie di cuscinetto, sotto il quale si posero o nel quale si introdussero <• 6>. Simili risultati ottenne il Thomas, sperimentando coi ragni. Questi, rinchiusi in ispazi angusti, ridussero le loro tele alle proporzioni convenienti <•;>. Ancora più significativo a questo riguardo è il comportamento di alcune vespe femmine. Può accadere che queste, molestate dai maschi, si difendano con la forza. Più robuste dei loro compagni, li afferrano con le zampe, e compiono il gesto di colpirli col loro terribile pungiglione. ccPiù volte -·afferma il Thomas - ebbi timore che il maschio, inerme, ne rimanesse ucciso; ma ogni volta la femmina tratteneva il suo aculeo proprio nel momento in cui questo stava per toccare il torace del suo compagno, e il dardo non veniva scoccato» <08>; mentre colpisce infallibilmente il nemico o la preda. Ora, si domanda: questo _comportamento può assimilarsi a quello di semplici automi ? A noi sembra di no; ma, se mai, a quello di esseri ra- ( 16) A. P1cnT, lnstincte et St1ruù1e11ce. in Rct1ue mem. de l'Union dcs Ent. llelg .. Oct. 1934· pp. 209·219· ( 1 ;) '.\f. T110,ns. L'Jnstinct, ree.. in Scie11tia, "ol. LXXIII. 1943. p. 22. f1~1 \I. T1m"''· Lei /.:rape.;de la Qnestion de /'lmrinct, in Scie111ia 1 voi LXX\"!. 1944. p. 8i.

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