Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

RENATO LEFEVRE di Gesù Cristo, enumerandogii con fermezza unita a moderazione tutti i motivi che aveva di lagnarsi del di Lui Governo e chiedendo la riparazione dei mali di cui si querelava». E il Lambruschini s'affrettava a rispondere: quanto il Nunzio aveva riferito rispondeva « appieno all'intendimento che qui si ebbe rispetto l'Augusto viaggiatore nel complesso } delle ben delicate circostanze ». Il 1° giugno del 1846 papa Cappellari moriva. Un anno più tardi, dopo mesi e mesi di faticose discussioni e trattative, il 28 luglio 1847, il cardinale Lambruschini firmava, insieme ai plenipotenziari dell'Imperatore, uno schema di Concordato per la risoluzione delle questioni controverse in materia ecclesiastica tra Russia e S. Sede. La necessità di una « transazione », per calmare l'acuta tensione anche internazionale provocata dal fermo atteggiamento di Gregorio XVI e dalla sua Segreteria di Stato, era stata avvertita dallo stesso Nicola I, dopo i colloqui romani. E non senza significato è che egli stesso non una parola aveva detto nei colloqui medesimi sull'altro argomento, tutto personale, che pur aveva tanto a cuore: il contrastato matrimonio della figlia Olga con l'arciduca Stefano. A quel matrimonio l'Autocrate finì col rinunziare. Forse perchè, dentro di sè, sapeva che non avrebbe rinunziato alla sua persecuzione contro i cattolici di Polonia ? Forse per questo. È un fatto che la questione del cattolicesimo polacco restò dolorosamente viva, per anni, per decenni. Lo stesso Pio IX nel 1866 si vedeva obbligato ad aggiornare in una nuova « Esposizione" tutta la documentazione di tante vessazioni e di tante mancate promesse. Gli sforzi di Gregorio XVI erano· st<!!iin buona parte _vani. Ma da essi, ispirati alle tradizioni più gloriose del Pontificato romano, questo aveva acquistato, pur in tempi tanto fortunosi nel campo politico e religioso, un ultdiore motivo di dignità e di fierezza. RENATO LEFEVRE

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==