GREGORIO X\'I E LA LIBERT.~ RELIGIOSA 237 non era più il sovrano di Roma che agiva, ma il Papa, non più il monarca che parlava, ma il Vicario di Cristo; quando il Papa della Chiesa d'Occidente s'indirizzava al Pa1,ia della Chiesa d'Oriente, lo Czar del Vaticano allo Czar Nicolò». Sin dalla prima spart1zwne della Polonia del 1773, e più ancor:i in seguito, il governo russo, in dispregio agli impegni assunti, aveva adottato una politica nettamente ostile alla coscienza religiosa dei polacchi cattolici, di rito sia latino che greco-unito, e aveva mirato con ogni mezzo al loro graduale assorbimento nella chiesa russa; e questo, non tanto per puro proselitismo religioso, ma per il fine politico di eliminare, con la differenza religiosa, uno dei motivi più profondi della resistenza delle popolazioni polacche alla dominazione straniera. In particolare Nicola I, dopo la violenta e brutale repressione della sfortunata ribellione polacca del 1830, aveva maggiormente fatto gravare il suo spietato giogo sull'infelice nazione, conformemente non solo al principio del dispotismo politico e amministrativo e della russificazione delle nazioni a lui soggette, ma anche alla convinzione di essere il capo supremo dell'ortodossia in inevitabile contrasto, come tale, con la cattolicità. Arbitrii, violenze, espedienti d'ogni sorta erano stati messi in atto per assicurare il trionfo dello scisma, col quale soltanto sarebbe stato possibile all'Autocrate di disporre anche della coscienza di guei suoi turbolenti sudditi, e di eliminare dai suoi domini ogni motivo di ingerenza straniera. fosse pure quella della S. Sede. L'inizio del pontificato di Gregorio XVI aveva coinciso proprio con la rivoluzione polacca del 1830-1831, connessa con quella di Francia e del Belgio. Nicola I di Russia si vanterà di avere, con la repressione armata della rivoluzione polacca, arrestato il minaccioso estendersi di tanto grave sommovimento e-di avere in tal modo reso « un immense service à toutes les Puissances sur lesquelles reposent encore dans ce mòment !es g:aranties de la conservation de l 'ordre socia!; le retour de pareilles alar- ~es menacerait l'Europe entière de maux qui la pousser;ient vers un ab1me, dont l'imagination s'effraye à envisager la profondeur, et du quel la puissance de l'Empcreur l'a preservé pour le moment ». In questi termini si esprimeva, il 20 aprile 1832, il Ministro di Russia a Roma, incaridto di far presenti il malcontento dell'Imperatore per la parte avuta dal clero polacco nei moti rivoluzionari allora allora repressi e la necessità di una condanna da parte del Pontefice delle tendenze sediziose del clero stesso.
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