Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

IL CANTICO DI FRATE SOLE vocabile, l'invito agli esseri tutti perchè benedicano il Signore» (p. 41). A corroborare ancora tale intt;i;pretazione varrebbe il versetto conclusivo: « li laudate e benedicete del versetto di chiusa viene a ripetere, attivamente, la stessa idea espressa prima in forma passiva col laudato sie per» (ib.). La suggestiva interpretazione del Benedetto non è riuscita a convincere i critici e,> ed i francescanisti abituati all'interpretazione tradizionale di per come causale, ma ha destato molte perplessità. Così G. Dc Robertis (Studi, 1944, p. r7 e ss.), mentre da un lato ammette una partecipazione attiva delle creature alla lode (« vuol dire Francesco: nessun uomo è degno neppure di nominarti, ma io canterò le tue glorie, loderò te con tutte le tue creature, che cantano ad una ad una, per sè, la tua gloria, e11arra11gtloriam », p. r9), dall'altro insiste sul per di significato causale (« ... quelle tante determinazioni, che nell'interpretazione più conume - intendendo il per nel senso causale Ul - tornano al contrario a più lode del Signore, rinsaldano, riconfermano, ampliano quella lode,. le danno più durata, sempre mantenendo un tono dimesso e pure fortissimo di preghiera ... », p. 20). Anche G. Viscardi, in St11dimedievali, r4 (194r), p. 150 e ss., messosi sulla buona via di indagare il valore di per nell'italiano antico, dopo aver mostrato lo stretto legame che unisce fra .loro il significato strumentale e quello di agente, obbedisce, un po' inaspettatamente, al richiamo della interpretazione tradizionale, sicchè conclude: « Per le meraviglie della creazione va lodato i I Crea tor<': per mezz-o delle creature e a causa delle creature; si ha proprio l'impressione che qui si debba riconoscere quella particolare sfumatura del per strumentale che si risolve nel causale ... » (p. r6o). Il Viscardi si dichiara propenso ad un'interpretazione concili:itiva dei vari significati - che si affaccia pure nel Benedetto (p. 46) - e in fondo ritorna all'interpretazione tradizionale: « L'esegesi tradizionale, quando ha sentito il per come un propter non ha certo tradito il senso , profondo della lauda. non ha disconosciuto il centro dell'ispirazione francescana che conferisce al canto la sua vera unità» (p. r6r). li p. Lorenzo di Ponzo in Miscellanea Francescana, 43 (r943), p. 305 e ss., non ha di·fficoltà a fare conAuire nel per della formula il significato di agente proposto dal Benedetto e quello causale ac.colto nella tra- <~) Alla prim:, formubzionc di cs~:1. qu:1lc apparve in un :uticolo su Pegt1so ck·,l'agosto 1ç30, :iclerì L. Rt:sso in Ronuma. Ili (1939). p. 488 e ss. (1) ~on ri~uha chi;iro quello che il Dc Robcrtis intende per <( causale ••. c!:tto che pone ~ullo stc..·s,;p;oiano (p. 20) per loi de! ,.. 8.. per . 1o qun!e dei vv. 15 e 19. dove è p:ilc~c il ,igniJìcato stru. mcnt:1lc. e pu lo tuo t1mort: ciel v. 24. (Per il tt'Sto seguo quello del cod. ;is~i'>.338. com·t; riprodouo in FR. A. UG01.1'"'· Testi rmtid,i italiani. 19~2. p. 1:;7 e "· Al ,.. 8 lcg!,!O lo quale ion1t1. '.'•fot:i che le cifre 15 e 20 clcl!:t numerazione dei ycrsi sono ivi fuori posto).

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