ES.~~!E DI COSCil;NZA DI UNO STORICO 217 futuro assetto della Germania. 11crollo dell'impero, secondo lui, non deve impèdire al popolo tedesco di sviluppare le sue forze spirituali. Esso potrebbe regalare al mondo ancora notevoli valori culturali, come hanno fatto la Svezia, l'Olanda e la Svizzera dopo il tramonto della loro potenza politica. In un passo (pag. 161) si affaccia l'idea di una federazione dei popoli dell'Europa centro-occidentale che realizzerebbe politicamente il concetto del giovane Ranke della unità dei popoli latini e germanici. Questa unità si basa sulla loro comune giovinezza, sul medioevo cristiano. Se le energie cristiane che hanno fatto fiorire il medioevo, verrano nuovamente suscitate, sarà realizzata, così crediamo noi, anche l'unica idea che può salvarci, quella di una Paneuropa. Essa è un'idea eminentemente storiéa: il risultato di una millenaria storia comune. Ma sarà realizzata ? O resterà un pio desiderio ? La risposta non appartiene allo storico. Il Huizinga ha dato alla vecchia massima « Historia vitae magistra » la bella interpretazione: « L'esperienza storica deve non soltanto farci prudenti per un'altra volta, ma savi per sempre» (lm Bann der Geschichte, p. 83). Lo sguardo negli avvenimenti del presente nel quale è sfociato il nostro esame di coscienza, ci ammaestra che la storia non ha reso gli uomini nè prudenti nè saggi. Con scoraggiante regolarità gli errori del passato vengono ripetuti. Ragione sufficiente per noi di esaminare la nostra coscienza per vedere se noi abbiamo una qualche colpa, ma nessuna ragione per disperare della storia. Se diviene tragedia, la colpa è degli uomini che agiscono. Ma noi cristiani sappiamo che al di sopra della tragicità e dell'apparente irrazionalità della storia domina una suprema saggezza che dà un senso agli avvenimenti umani, una onnipotente bontà, contro la quale nessuna stoltezza e nessuna malvagità umana hanno il minimo potere. HuBERT JEDIN
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