Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

ESAME DI COSCIENZ,I DI UNO STORICO 2II ecclésiastique, di seguire i progres~i della sua scienza, sa quanto sia diffi. cile dominare completamente un solo periodo della storia della Chiesa. Mi si obietterà che il progresso della storia .nel corso del secolo passato si è effettuato e seguita ad effettuarsi per mezzo di ricerche specializzate e che, per quanto l'esperienza insegna, non può produrre una buona sintesi colui che non abbia studiato almeno un problema fondamentale di un periodo e non si sia reso familiari le rispettive fonti. Questa osservazione è giusta, ma non è un argomento. Non esiste sintesi senza ricerca specializzata, ma che cosa è ricerca specializzata senza sintesi ? Possono degli scalpellini scolpire colonne, archi, cornici per un duomo senza seguire un piano ? A che serve l'accumulo di materiale costruttivo, se non si inizia finalmente la costruzione ? Vi sono grandi collezioni pubblicate da decenni senza che siano state studiate nonchè esaurite convenientemente. Ludovico Pastor mi disse una volta che scommetteva che neppure dieci studiosi avrebbero esaminato tutti i volumi delle « Nuntiaturberichte aus Deutschland » come aveva fatto lui per la sua storia dei papi. Certamente le grandi collezioni di fonti possono considerarsi come provviste di materiale costruttivo con cui molte generazioni possono costruire le loro case, ma oltre questo lo storico deve oggi prendere in esame le innumerevoli ,, appendici di documenti inediti», i diplomi e le lettere sparse nelle riviste. Vi si trovano cose d'importanza tra cose di scarso o di nessun valore che vengono pubblicate senza criterio unicamente perchè sono inedite. Si può dire che nella storia del tardo medioevo e in quella moderna c'è proprio una caccia all'inedito che spesso e facilmente si collega con una ignoranza profonda delle fonti edite. Conseguenza di ciò è una tremenda dispersione di materiale, una delizia· per i bibliografi, una disperazione per chi scrive la storia. L'organizzazione delle ricerche storiche e la divisione del lavoro nella elaborazione del materiale sono oggi una semplice necessità, ma nello stesso tempo sono anche un pericolo. Spesso si è dimenticato che nessuna organizzazione può supplire lo spirito, bensì essa è destinata a promuoverlo. Nessun ramo della ricerca esige tanta obiettività come l'edizione critica di una fonte, nessuno espone lo storico pit1 al pericolo di soffocare la sua individualità. Non si costringe impunemente un giovane· per molti anni ad un lavoro da carrettiere come è il Repertorium Genna11icum. Negli anni nei quali egli dovrebbe conquistare un punto di vista universale, la sua visione del quadro storico viene non che ampliata, ristretta. E poi, la divisione del lavoro ! Noi tutti con gratitudine profittiamo di opere standard come della « Cambridge medieval history » O della « Cambridge modem history » o della "Propylaenweltgeschichte », nelle quali ogni sezione è elaborata da uno studioso competente. Noi tutti diamo il benvenuto ad

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