NOTE DI CRONACA 295 spmto; e ciò non tanto per sanare recenti seppur dolorose ferite di guerra, qu anto per riconquistare alla cultura la su., piena efficienza, in un regime di libertà e di immunità da ogni ingerenza indebita. Ciò vale appieno per la scuola, centro primo non solo di vita culturale, ma meglio ancora di un'attività che. appunto per essere didattica, è essenzialmente stimolatrice allo svolgersi e manifestarsi della personalità umana: cd è fin troppo noto per antica esperienza come lo Stato non sia per sè alto a plasmare la p ersonalità, nè a segnare alla cultura le sue vie in alcun campo, da quello scien tifico all'artistico e al tecnico. · Ma c'è di più; che la pretesa da parte dello Stato di limitare la libertà educativa o di far della scuòla addirittura un più o' meno palese o larvato suo monop olio, riducendo la persona umana, attraverso un'imposta forma di educazione, suo mezzo di potere, mentre richiama in .vita metodi di governo propri di un sorpassato assolutismo, suona offe_satra le più gravi dei diritti della persona stessa e palese usurpazione· di diritti che non allo Stato competono. Soggetto dell'educazione infatti è il giovane: suo diritto incontestabile è ricevere aiuto per la sua formazione spirituale al fine di realizzare il proprio destin o di uomo, diritto cioè di venire educato per se stesso e per la società non già quale semplice strumento di prosperità o cittadina o di stirpe•. Nei suoi confronti esistono doveri, che per disposizioni di natura incombono prima che ad altri a coloro che al giovane han dato la vita, e cioè ai genitori, per il cui tramite egli è chiamato ad entrare nella società civile. La famiglia è la custode naturale della comune esperienza ereditaria della nazione, e con essa cli quei concetti e sentimenti morali e cristiani che sono il vero fondamento della vita so dale. Lo Stato, supremo tutore del bene wmune, ha pertanto il compito di gara ntire e anzi di sollecitare per il suo integrale adempimento il dovere educativo ddla famiglia. Di qui il diritto originario e inalienabile della famiglia, cui la sana educazione :lei figli è commessa, di avere la propria scuola, di pieno suo gradimento e <li ];bera sua scelta; di qui il dovere dello Stato di proteggere quella scuola, di assister la di mezzi perchè possa felicemente perseguire i suoi fini, di apprestare ~sso $lesso s ,uo!e ad integrare l'opera dell'altrui iniziativa. e a procurare con i benefici della libera concorrenza tra i vari istituti l'incremento culturale ed r:duc:itivo. Diritti pernltro dello Stato di vigilare, a difesa della società, sul rispetto della morale e delle esigenze dell'ordine pubblico in qualsiasi auia scolastica e d: accertare nei con fronti della società il grado di cultura dei ci11adini col diretto conferin;iento di tito li di studio previo esame da esso Stato disposto. Tale la libertà della scuola che noi chiediamo, come naturale corollario Jclb libertà della persona umana nella sua ~ituazione concreta r cioè in relazione con · la società, di cui fa parte, convinti che solo restituendo questa libertà alb scuob potranno conseguirsi: a) li rispetto deli'inclividuo nel suo diri110 cli ricevere l'eòucazione che l'amore di chi gli ha dato la vita suggerisce, per il migliore sviluppo della sua personalit.ì; b) L1 cura del bene sociale che solo nell'integrale adempimento dei propri doveri educativi da parte della famiglia, prima cellula vitale della società, può trovare l'essenziale garanzia. e) Il progresso della cultura, che nell'evoh•ersi e incontrarsi dei pensieri dei
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