Quaderni di Roma - anno I - n. 3 - maggio 1947

204 MAURICE BLONDEL anche e soprattutto i fini ultimi d'un destino il quale, per l'uomo, non fa a meno di un obbligo specificatamente e propriamente religioso. È proprio d'uno studio integrale dell'azione, il dover manifestare che c'è in noi una mozione d'un carattere infinitamente più complesso di ciò che può ~r comprendere un'etica ristretta a doveri personali e sociali c,J. Ne consegue anche 1'insufficienza e spesso l'inefficacia dei manuali e degli insegnamenti scolastici e la frequente povertà della saggezza dei cosiddetti « uomini dabbene», di cui un esemplare dichiarava che, esaminando se stesso, restava colpito dalla propria miseria spirituale; appunto perchè egli · aveva ancora, attraverso la fede non perduta, il senso della propria deficienza e della propria miseria, che non era soltanto mancanza di ricchezza. ma un'indigenza, ma un "indebitamento", ma una colpevolezza. Non si insiste mai abbastanza sulle cause remote d'una dannosa astensione: una filosofia integrale deve apportare ai nostri doveri e alle nostre conoscenze la certezza dei nostri debiti spirituali fintanto che non mettiamo in opera i richiami, gli aiuti, le forze assimilatrici in virtù delle quali ci risuona di continuo il precetto: ascende superius. Infatti saremo pienamente noi stessi solo se ci libereremo dalle illusioni passeggere che, secondo l'autore delic Confessioni, ci dilacerano, mentre possiamo trovare la nostra meta, la nostra forza, la nostra piena realtà solo assimilandoci a Colui che è la nostra • « forma n, la nostra ricchezza, il nostro assimilatore: solidabor in Te, forma mea, Deus ... Così, senza confusione, compiremo il nostro destino, rispondendo alla preghiera e all'appello del Cristo che chiede ai suoi fedeli e al Padre questa assimilazione unitiva, il cui precetto si riassume in due parole: si11tu11um ! , senza che tale unione distrugga l'immanenza personale in ognuno e senza che neppure sia soppresso l'assoluto della trascendenza divina. È questa la realizzazione del destino soprannaturale che deve portare con sè, non una semplice imitazione, ma un'incorporazione della vita divina in noi, vale a dire la presenza attiva dell'azione soprannaturalizzante cui Dio e l'uomo contribuiscono in un'intima simbiosi che i testi sacri paragonano a un imeneo; rifiutarsi a una simile unione significa commet- (z) È impossibile rendere esplicito. in questo rapido sguardo cl'in<:.icme,il metodico itinerario dei cinque volumi sul Pensiero, l'Essc1·ee l'Azio,u: e dl:i ,·olumi sulb Filosofia e lo Spirito cristia110, pubblicati d:tl 1934 dalle Prcsses Uninrsìt:tircs dc Fr:incc, Paris. ~oti:-imo l:l complessità delle analisi e delle sintesi che nella loro propri:t autonomi:. sono in pari tempo legate progressivamente da una connessione indeclinabile al piano di\'in~m1cntcunitirn della natura e della supernalUra.

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