RECENSIONI Scartiamo innanzi umo, come i< vegetazione p:uassitaria 1> ogni ipotesi che tr:1scura il scn~o letterale, in cui, insegna Dante, ,( gli altri sono inchiusi >1 (Couv. Il, I. 8): « Messo del ciclo>) è la traduzione esatta di angolo, e il suppo~rc che indichi un essere d'altra natura si risolve in un arbitrio. Poi osserviamo il suo modo di comportarsi. Passa Stige con le piante asciutte: segno evidente che la miseria del luogo non lo tocca e che possiede la virtù ddla fortezza, i cui estremi sono l'orgoglio e la tristizia puniti nella palude; prova angoscia solamente dcll'acr grasso che ne emana: segno che si~no davanti a un supremamente giusto: pcrchè remota cupiditate omni no 11il1il i11stitiae usta/ advermm (.\ilon. I, XI, n). Diceva nel prologo che il Vemuro avrebbe ricacci:na la lupa nell'inferno, t< là onde invidi:i prima dip:irtilla >); e il Messo fa che quei più di mille diavoli tornino più che cli cors:i in Malebolge, <love soltanto li ritroviamo, come in loro propria sede. Che nitro si domanda per apprendere che il Messo è una figura del Veltro venturo, e che questo sarà di certo un imperatore? Chi non ne fosse ancora persuaso, dia ascolto a·l poeta il quale continua: E già venia su per /e torbid' onde un fracasso d'un suon pien di spavento per che tremavano ambedue le sponde, 11011 altrimenti fati o che d'un vento · impernoso per li avversi ardori, che fier la selva e san::'alcrm rattentr., li rami schianta, abbatte e porta fo,-i: di11an::,pi olveroso v,r superbo e fa fuggir le fiere e li pastori. (h,. IX. 64-72) Chiunque abbia una cert:i familiarità con I 'opere di Dante. av:rnzan<lo nclb lettur:i dei canti \'III, IX e X :l\'\'Crtc di quando in 9u;111do l'eco di idee e immagini incontr:uc altrove e scopre che essi non solo serbano il ricordo degli avvenimenti che appassionarono il poeta al tempo della caiata di Arrigo VII in It:1li:1, ma trovano la loro illustr:tzione nelle epistole V, VI e VII; e se :-il principio dubit:1, poi si accerta che in quella simifoudine, nei tempo stesso che si nasconde, si rivela la presenza ciel Veltro. Lo dicono i di:l\'Oli e i dannati che fuggono all':tppress:irsi del Messo: co11f1mde11turqui dilig,mt iniquitat.em a facie corusctmtù (V. 3); il vento che cresce d'impeto pcr gli awersi :irdori: hac ·obice iusti regis ,u/11e11tusinflammabitur (VI, 13); il turbine che <e li rami schianta, abbatte e fX)rt:l fori )); e fa qu:into Dante consiglia,,a cli fare :il suo Arrigo: ad arhores ·extirpandas 11011 va/et ipHt ramorum incisio quin iterum multiplicius virulemer ramificent (VII, 21): bisogna sradic:-irli e cacciarli in esilio. M:1.in una forma pili chi:-ira lo dice il fatto d\C-lln':tltra \'Olta. il vento è immagine dcll'im~ pcratore: e< che del secondo vento di S0::1:vc- gcncrb il terzo e l'ultima poss~rnza » (Par. lii. 119 sg.), e che di quel fumo che offende il Mcsso, Dante si rammenta persino nel cielo cle.!ta giustizi:i, dove ~rcga <<' la mente in che s'inizi:1 » il movimento e la virtll della u dolce stella >) cli Gio,-c. che rimiri ond'esce il fummo d1e 'I suo raggio vizia. (P,,R. X\"111, ll5 sgg.) ?\on insisto sulla selva. le fiere e i pastori. pcrchè ognuno li commenta. d:1 sè con l:t « scl,a. selvaggia>, del primo c:into, la (( triste sclv:1 >, del XIV del Purgatorio, che è Firenze. l'ltal:1 ::.ilva del De Vulgari eloquentia (I, XV, t), nell'atto stesso che ripcns:i alle fiere che il \'eltro dC::\'Ccacci:irc per ogni villa, e al grido di san Pie1ro che d::iWalto dei Gemelli scopre << per tutti i paschi >>, <( in ,·csta cli p:istor lupi r:ip:1ci )> (Par. XXVII. 55). Possibile. si obietterù, che il poeta, scrivendo la Commedia. abbia badato a tante cose e si si:1 imposta un:i norma di arte, che ne rendev:i cento volte più ardua ia composizione? Non è mo'to pÌÌI ::.cmplicc st:ire ali:1 lettera o tcnt:ir, c:1so m:ii, di sollc\':1rc il velo delle allegorie, ma soltanto là do\'C queste sono C\'idcmi? (( Figur:1.rsi che D:intc non potesse ::.criver \'erbo senza la preoccupazione <li ficcarci un simbolo ►J, è una vera e propria ::.tortur:1: sarebbe ,1 inum:rno anche nel più medicv:1/c dcgii scrittori )►•
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