Quaderni di Roma - anno I - n. 2 - marzo 1947

RE.çENSIONI 175 Era una delle pagine più belle della Commedia, ma, contcmpiata sotto la sua luce, si col'.oca tr·J le più belle e le pili profonde. E quant~ poesia c'è in quel Virgilio che esclama a quel modo, e: non sa che con Ja sua confessione si redime dai residui della colpa originaie, di cui solamente porta le conseguenze e affretta, forse, la sua liberazione da quel carcere in cui crede di dO\'Cr ~tare, a •< disiar senza frutto», eternamente. Nessuna industria di critico otterrà mai che .)'arida e astrusa disquisizione di Beatrice intorno alle macchie lunari diventi poesia. Pure se, messi sull'avviso dalle armonie strutturali. riflettiamo ali'u~fìcio che compie nell'economia dcl\'opcra, saremo portati a concludere che così doveva essere. Come meglio convincer uno, il cui errore principale era stalO di attribuire alla r:1gione il potere di stendersi cli 1à da certi limiti, se non facendogli toccar con m:1no che non appena li varca, per quanto studio e acume ci metta, per qua.nto s'argomenti, con la sua metafisica e la sua fisic:1non arriva :l. capirci nulla? Che la dialettica umana ci facesse una brutta figura era nei fini dclb santa donna, ]a quale ascoltatela invece quando passa a rivelare l'origine divina della luce, che immagini trova, e come intense e come ridenti! Non :l. caso il ragion:l.mento suilc macchie lunari è preceduto e seguito d:l. un esordio e un epilogo ricchi di molta bellezza. La natura esita forse di menarci da una campagna Jict:l di fronde e di acque ai piedi di un colle sassoso spoglio di vegetazione? Così l'arte di 0:111tc rhc s'informa eia lei e ricava le sue :irmonie da una discordia concors. L:1conoscenza dell"ordinamcnto morale della Commedia aiuta a chiarire tanti luoghi che St'."mbrano o~curi e non nuoce nemmeno agli episodi più a.hamente cdcbrati. Quello di Francesca da Rimini è :-.tato oggetto di studio ~1tanti dei nostri critici, solo per le molt\: bellezze di cui rifulge. o anche pcrchè. leggendo i saggi che gli sono stati dedicati, ncssunq i: rim:1:-.todel tutto pago delle ricostru• zioni offerte ai lettori e ha ,,oluto tcnt:irc una sua interpretazione? Uno di coloro che han sentito t;il bisogno è il Momigli:rno, al qua1e \':l data, insieme con tante altre, b kxk di aver veduto chiaro la funzione che cS<.·rcitain esso l'enumerazione degli amanti moni di morte violenta. ••Su <.1uestonome (Tristano). celeberrimo nella letteratura medievale, si interrompe, non ~, caso. la rassegna: ;1 questo nome 1a pietà di D:rnte tronca la parola di Virgilio; e su di esso si innesta !"episodio intorno a cui spira la stessa aura di sortilegio della storia di Tristano. f>erquesto, per b. sua sobrietà e per il suo ufficio di sfondo. questa rassegna non ha nulla che vedere con le pes:rnti e pretensiose filze di amanti famosi che circondano le storie d'amore nella letteratura dd tempo. e segnatamente poi nelìa Fiammetta, nd Filocolo, nd Trionfo d'amore dd Petrarca. Anzi, quando il poeta la riassume coi versi "Posci:i ch'io ebbi il mio dottore udito Nom:ir le donne antiche e i cavali<.:ri, Pict:ì mi giunse e fui quasi smarrito ", la nobile designazione generica di quella folla. avvolta in un·aura di commozione, fa di quella sfilata come un moti\'O melodico i• cui è già in germe 1a musicale tragedia di Paolo e di Francesca. Comincia infatti con quei versi un.i più molle cadenza, che si accentua nella terzina seguente cd è sensibile poi, più o meno, in gr:rn parte del canto, e pìù che dovunque in certi tratti della prima parlata di Francesca >,. Molto bene. non è vero? I-lo riferito volentieri quest...1n. ou per dare un'idea della squisita sensibilità estetica del nostro critico e dire che simili a Css:i sono la maggior parte del1e altre. Appagano largamente ogni esigenza; ma lasciano fuori qualche cosa che a Dante sarebbe piaciuto 3\'CSse il suo rilievo. Pensoso csclusiv:l.mente della poesia, il !v1omigliano non sogna ncmmc::no di chiedersi se iT poeta con l"episodio di Francesca mir:iva a qualche suo fine moraic. L'estetica moderna aborre. credo, da simili ricerche. Ma qualora lo avesse fotto. forse avrebbe notato che gli :imanti di quella :-.clliera, da Semiramìs a Trist:mo, hanno offesa tutti h fedeltà coniugale. Poi, scaltrito dall'arte co■ cul il poeta ha costruito i suoi mondi, sarebbe andato a cercare al principio di ciascuna dclic grandi rt:gioni in cui si divide l'ln/u110, e forse sarebbe rimasto meravigliato di trovarvi peccatori che in una manicrJ o in un"altra hanno fatto contro la santità della. famiglia. All'ingresso del cimitero di Dite Farinat:l. accanto al qu:l.lc con la testa appena fuori deU'orio della sepoltura il volto medusco di C:iv:ilcantc. atterrito all'idea della morte di Guido, proft'."ss:1.ntle stesse dottrine epicuree dd padre e del i.uoccro. Nel Flcgctonte, all'inizio dell'inferno dell::t violenza, la fronte dal pelo biondo di Obizzo da Esti. h il qual per vero - fu spento dal figliastro su nel mondo)). Arriviamo alle Malt'."- holge. e subito nella prima di esse incontriamo Vcnedico Cacciancmico, che prostituì Ja soreil.i. Sccncfomo neWuhimo cerchio. e nella prima zona. a cozzarsi come becchi. i due fonelli di i\fangon~. che si ucci~cro l'un !"altro.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==