Quaderni di Roma - anno I - n. 2 - marzo 1947

132 JACQUES MARITAIN Tale è la legge di fruttificazione delle azioni umane scritta nella natura delle cose, e che non è altro che la giustizia naturale di Dio nella storia umana. Ma se il frutto normale di successo e di prosperità a cui tendono la ~iustizia e la saggezza politica, non arriva all'esistenza effettiva pcrchè l'albero è troppo vecchio o la tempesta ha spezzato i suoi rami; o se il frutto normale di fallimento e di distruzione a cui tendono la malvagità e la follia politica non arriva all'esistenza effettiva pcrchè le condizioni fisiche della linfa o dell'ambiente hanno neutralizzato il principio interno cli morte, un caso ~imilc non sopprime la regolarità inerente alla legge sulla 1.JUaleho insistito nella prima parte cli questo saggio; esso dimostra soltanto che le nazioni e le civiltà sono per loro natura mortali. Abbiamo .già osservato che la giustizia può qualche volta, anche in un avvenire remoto. non riuscire a preservare realmente uno Stato dalla rovina e dalla distruzione. Ma la giustizia tende per se stessa a questa preservazione; e non è in virtù della giustizia, ma a causa delle condizioni fisiche che contrastano e neutrnlizzano al di fuori gli effetti stessi della giustizia che la disgrazia allora si produrrà. Il machiavellismo e la perversità politica possono qualche volta non fallire, anche in un avvenire remoto, possono trionfare in maniera decisiva su popoli deboli ccl innocenti. Ma essi tendono per se stessi all'autodistruzione: e non è in virtù ciel machiavellismo e della perversità politica, ma a causa di altre condizioni che neutralizzano dal di fuori gli effetti stessi di yuci vizi che il successo, allora, si produrrà. Se uno Stato debole è circondato e minacciato da nemici machiavellici, deve sforzarsi a qualunque prezzo di accrescere la sua forza fisica, rna anche le sue virtù morali. Imaginate che esso abbandoni la sua anima al machiavellismo, non fa allora che aggiungere un principio di morte alle sue debolezze. Se una civiltà invecchiata e naturalmente votata alla morte, come era l'impero romano al tempo di s. Agostino, se uno Stato politico costruito artificialmente e con la violenza, e naturalmente votato :ii fallimento, volessero tuttavia sfuggire alla morte o al fallimento scatenando il male e la perversità, non farebbero che avvelenare i secoli e preparare a se stessi un inferno storico peggiore della morte. Non è fuori proposito aggiungere due osservazioni. In primo luogo sappiamo tutti che i casi in cui i forti hanno trionfato sui deboli non si contano nella storia dell'umanità. Tuttavia, ciò non è stato sempre un trionfo .della forza sul diritto: poichè il più sovente la santità del diritto interessnva così poco il debole coni.1uistatocome il forte conl1uistaton:. La Grecia è stata conquistata da Roma (per conquistare a sua volta intellettualmente

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