LA FINE DEL MACHIAVELLISMO !azionee la compiacenza verso il nostro nemico, perchè è un nemico, quindi temibile, e nell'abbondare il nostro amico perchè è un amico, e cioènon temibile - o quella specie di fermezza politica che consiste nel denunciareuna nazione predatrice che ne attacca una debole e nello stesso tempo a vendere allo stesso aggressore armi e forniture, perchè bisogna che gli affari vadano bene - tutto questo si finisce per pagare sempre caro.Le guerre, anche le guerre giuste che devono essere intraprese contro aggressoriniqui, sono spesso il tributo così richiesto da una civiltà. Allora la guerra deve essere condotta con una risoluzione incrollabile. Ma la vittoria porterà dei frutti soltanto se si respingeranno gli errori del passato per volgersi risolutamente verso la giustizia e la rettitudine politica. Più penso a queste cose, più mi convinco che le osservazioni prospettateun momento fa sulla dimensione del tempo sono al centro della questione.Esser duraturo è un carattere essenziale del bene comune. Un perito forestaleche volesse cercare il successo visibile immediato piantando una quantità di vecchi grandi alberi invece cli preparare delle piante giol'ani farebbe una politica forestale insensata. li principe di Machiavelli è un cattivouomo politico, che perverte la politica, !>erchèil suo scopo principale è il proprio potere personale e la soddisfazione della sua ambizione personale.Ma in un srnso più radicale e profondo. il governante che sacrificatutto al desiderio di vedere con i propri occhi il trionfo della sua politica, è un cattivo governante e perverte la politica, anche se è esente da ogni ambizione personale cd ama il suo pac~c disinteressatamente: perchècommisura il tempo di maturazione dc:Ibene politico ai brevi anni dellasua attività personale. Per quanto riguarda i grandi rappresentanti del machiavellismo contemporaneo, con la loro frenesia di potere personale, niente è più istruttivoa questo riguardo della feroce impazienza della loro politica generale. Essi hanno applicato la kgge della guerra, che richiede una serie di successisorprc.:ndqlti immediati - ma che nella vita delle società umane è una crisi suprema cd anormale - allo. sviluppo stesso della vita normale dello Stato. Così facendo, ci appaiono non come costruttori di imperi, ma come puri dissipatori dell'eredità delle loro nazioni. Tuttavia, una fruttificazione che verrà alla luce in un avvenire lontano, ma che noi non vedremo, ci interessa poco come una fruttificazione che non esisterà mai sulla terra. È difficile per un uomo agire con giustizia senza raccogliere alcun frutto di giustizia, ma soltanto frutti di amarezza, di dolore o di sconfitta. È ancora più difficile per un uomo politico, anche giusto e: saggio, che lavora :ill'opera terrestre pit\ ardua e
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==