122 PIETRO PAOLO TROMPEO più pura apologetica newmaniana, :rnz1 e Ljucsta stessa apologetica, fortr d'una psicologia che si muove nelle regioni più misteriose dell'anima, là dove agisce la Grazia, e tradotta in una musica che parla al aostro essere più profondo. Quando Cipriano insegna, ragiona, discute, sollecita, inc:dza, i confronti non sono da fare con testi del grande apologista africano, ma con testi di Ncwman stesso, dei Sermo11i e della Grammatica del!'assenso. « Agellio, - dice Cipriano al suo discepolo a proposito della Grazia -· essa viene gratuitamente a tutti e la si merita solo quando essa ha già vinto. Eppure, penso che voi l'abbiate -guadagnata: altrimenti, pcrch~ codesta differenza tra voi e vostro fratello ? ». E a Giuba, nello sforzo magnanimo di ridestare la coscienza sepolta del puro folle: « C'è dentro di voi qualcosa che vi parla com'io vi parlo. Codesta voce intima parla in nome del Creatore e vi condanna ». E a Callista, alla povera Psiche smarrita che ha confessato la propria infelicità senza saper dire dove la felicità risieda: « Forse la vostra infelicità è andata crescendo cogli anni: non è vero ? ... Un gran peso vi grava sul cuore e voi non sapete bene che cos'è. È probabile che la vostra sofferenza si accresca nei prossimi dicci anni. Più lungamente vivrete e più sarete infelice. Se arriverete alla vecchiaia, non saprete più come sopportare la vita ... Voi non potete rifiutarvi d'accettare ciò che non è un'opinione, ma un fatto. Codesto peso di cui vi parlo non è soltanto un dogma del nostro credo, ma un fatto di natura innçgabile. La vostra volontà non ci può far nulla: non muterebbe, sarebbe vero, sempre più vero, anche se voi doveste restare duecento anni su questa terra. Alla fine di questi duecento anni, sareste diventata tanto infelice che neppure il vostro peggior nemico potrebbe rallegrarsene». Ma alle parole di condanna seguono quelle di speranza: "Se, d'altra parte, tutti i vostri pensieri hanno un'unica direzione, se avete dei bisogni, dei desidèri, uno scopo, delle aspirazioni, che tutti domandino un Oggetto, e che implichino, per il, fatto stesso della loro esistenza, che anche questo Oggetto esista; e se, nulla quaggiù soddisfacendoli, esistesse un messaggio che si dicesse venuto da quell'Oggetto di cui avete già il presentimento, per istruirvi di quanto lo concerne e per recarvi il rimedio che bramate, e quelli che han provato questo rimedio assicurassero concordemente che è efficace, non sareste obbligata, Callista, a guardare almeno da quella parte, per informarvi di quanto vi han detto e domandare a Lui, se esiste, l':iiuto che vi renda capace di credere in Lui ? ». · Noi pensiamo a san Gregorio Magno: « Amor ipse notitia est». Pen- ~iamo ai teologi de li 'Oratorio, a Bérulle. Pensiamo a Pascal: « Consòlati: tu non mi cercheresti se non mi avessi già trovato». Ma Callista pensa alla sua schiava cristiana, e ad Agellio: « Voi parlate - dice - come par-
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