Quaderni di Roma - anno I - n. 2 - marzo 1947

120 PIETRO PAOLO TROMPEO romanzo (ma è un Don Abbondio più attivo che passivo, e in fondo meno egoista di quello dei Promessi Sposi), Giocondo, tende le fila d'una sua ingegnosa combinazione. Che cosa è accaduto ? li pericolo ha dato una scossa all'inerzia di Agellio, ne ha rinsaldato la fede. Se arrestato, egli non rinnegherà il suo battesimo, si confesserà cristiano. Peggio ! Potrà commettere qualche imprudenza e così provocare l'arresto. E se si trattas,,e soltanto di lui ·1 Don Abbondio, voglio dire Giocondo, sente che la parentela ~ pericolosa. Bisogna correre ai ripari: bisogna salvare il nipote, .: così si salverà anche lo zio. Agellio ama Callista. Si combini dunque ~.! più presto il matrimonio, e Agellio, preso dalla luna di miele, abhan,fonerà ogni velleità di martirio. Ma, contro ogni previsione, è proprio Callista che respinge Agellio, e lo respinge non perchè cristiano, ma perchè, cristiano, sembra dimenticare il proprio Dio per amor di lei, o, per lo meno, posporre il Creatore alla creatura. Aveva creduto, Callista, tutti i cristiani simili alla sua schiava Chione, ardenti d'amore p<:r il loro Dio, e ora si trova dinanzi a questo cristiano tiepido e accomodante, che mette sullo stesso piano l'accasarsi e l'apostolato. La situazione, come voi sentite, è ben diversa da quella elci Martiri cli Chatcaubriand, dove la cristiana Cimodocca ha dal suo amore per il cristiano Eudoro la più forte spinta alla conversione. Anzi è proprio l'opposto, e più ancora contrasta con !a situazione del Poliuto di Corncille, la cui eroina, Paolina, si converte al cristianesimo per !a g~andezza d'an_imo che le si rivela nel marito cristiano. Agellio, se mai, è un po' quel che Renzo è di fronte a Lucia: un 'onestà vera, ma terra terr:i. dinanzi a una purczz;1 incont,~minata. E per questo il caro ingenuo Agel1io meritava una meno dura accoglienza. Ma la lezione gli ha giovato, e le parole con cui egli si accomiata da Callista chiudono bene qucst:i prima parte del dialogo. « Callista, - egli le dice - qualunque ingiuria io ablia involontariamente potuto farvi, voi, almeno, mi avete reso bene per male, e siete divenuta la mia benefattrice. Certo, io ora mi conosco meglio di prima, e Colui che si è servito di voi come d'uno strumento .-li misericordia per mc non dimenticherà di ricompensarvi pit1 che abboncbntemente. Dirò soltanto una parola per mc, anzi non per mr, ma per il mio Signore. Non supponete neppure per un momento che quanto pe!1savate della religione cristiana non sia vero. Ess:i rivela un Dio presente che sodisfa ogni desiderio del cuore e nondimeno lo conserva puro. lo servo un Signore il cui amore è più forte d'ogni amore creato. Che Dio mi perdoni la mia inconseguenza ! Ma io non ho mai avuto l'idea di amarvi come amo Lui. Voi siete destinata al suo amore. Io vi consegno a Lui, che è il vostro vero Signore, col quale non dovevo mai entrare in competizione, cli cµi dovevo soltanto difender la causa. Benchè io non sia degno di avvicinarmi a voi, vi seguirò da lontano, chi sa dove, forse an-

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