Quaderni di Roma - anno I - n. 2 - marzo 1947

ROMANZI. DI !'RETI soloper trattenere il vestito, ma anche per servirle eia punte acute, da veri e propri stiletti, nel caso che avesse dovuto difendersi per qualche cattivo incontro; e benchè l'espressione del suo viso fosse ciel tutto femminea, qualcosain esso lasciava tuttavia intravedere che all'occasione ella avrebbe ben potuto adoperare quelle armi. Quel volto aveva un carnato chiaro e lineamenti regolari: pallido allora, qualunque fosse poi il suo abituale colore.La sua grazia veniva eia una calma nobile e maestosa. C'è la calma della pace e della gioia divina; c'è la calma di chi manca di cuore; c'è la calma della fredda disperazione; c'è la calma della morte. Ma tutt'altra era la calma che spirava dai lineamenti della straniera: era la calma della ~culturagreca .e rifletteva un'anima visitata dalle visioni del genio, ma padroneggiata, :mnonizzata da una volontà possente. Non c'era nessuna aria di timidezza ne' suoi modi, c'era tutt'al più una certa modestia. Il sok al tramonto passava attraverso la sua veste color d'ambra e l'illuminava,cosìche risplendeva come un fuoco, come se la giovinetta fosse ravvolta dal flammeum nuziale, pronta quella sera stessa ad essere assunta sposadal dio della luce"· Cosl ci appare Callista quando sta per iniziarsi il dialogo platonico cheanche qui, come già in Fabiola, è la vera essenza del libro. Ma Newmannon era soltanto un alto e intemerato catechista: era un poeta; e noi ci sentiremotra poco avvolgere dalle onde cli questa poesia. Il dialogo si svolge,a diverse riprese, tra Callista, Agcllio, e il s:rnto vescovo di Cartagine, che qui è sempre chiamato Cecilio, ma che è poi san Cipriano, e viveerrabondo e nascosto, instancabilmente cercando di riparare i danni fatti alla chiesa d'Africa dalla rilassatezza dei cristiani e dalle persecuzioni dei pagani. Ebbene, il Dio di Callista non è già lo splcnclicloApollo, ma, senza che ella lo sappia, l'Amore. Callista è Psiche, e come Psiche sospiraverso lo Sposo ignoto: Povera Psychc. io so dov'è l'amore. Oh! l'Amore t'aspetta oltre la morte. Di là, t'aspetta. Se tu passi il nero fiume sotterra, troverai l'Amore . ... chiudi gli occhi e dormi. Appena dcst:t, rivedrai !'Amore. Ma Callista non l'ha visto mai, l'Amore. Ne ha solo una vaga notizia, datale da una sua schiava cristiana, Chionc, mort:i eia tempo. Nulla ancora, tuttavia, la sospinge verso il cristianesimo, alle cui dottrine non mostra neppure interesse. Soltanto, sente che quel Dio misterioso, cli cui Chione le ha parlato arrossendo cli gioia, come una sposa parla dello sposo, non ha nulla a che fare col Dio astratto e impersonale dei filosofi greci. Ed ecco che nell'imminenza della persecuzione il Don Abbondio del

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