~ NOTE I)) CRONACA dal provincialismo internazionale sono fatti reali e cons1arnbili, sia nel gusto difTu,o e sia nelle manifestazioni degli artisti. E questo valga a confortare la speranza. Per contro, questi due ultimi anni hanno portato, per altra via, un frutto concreto: l'interesse per la cultura artis1ica. Dopo l'ingloriosa fine della guerra, il primo richiamo alla nostra dignità è slato forse offerto dal culto per !"arte: e fu come un gran sole fecondo - che non s.1rebbe artificioso paragonare a quel sole che il C:irducci immaginò con tanta compiacenza levarsi nel primo giorno dell'anno Mille - <1uclla Mostm dei capolavori che riaprì l'appartamento Barbo di palazzo Venezia. F. subito dopo, in tutt'ltalia, fu una gara, si può dire, d'esposizioni d"opere d'arte. D"un tratto i Musei e le Gallerie parvero sghiacciarsi, e ogni città volle magnificarsene. Supcr:1rono ogni interesse antiquario la Mostra di pittori italiani del Seicento e quella di scultura allo studio Palma; e i relativi cataloghi apparvero ricchi d'erudizione e di bibliografia. Vero testo di studio fu il catalogo della Mostra di pittura veneta, rnn affiancate le opere di collezioni private, di palazzo Venezia. Siena aprì la sua Mostra, raccogliendo opere sparse nella città e nei dintorni (e nel fral• tempo, come un auspkio, fu scoperto un nuovo Lorenzctti); a Perugia si studi:, ancor oggi una vasta rassegna di pittura umbra, e \"Ì è stata ricompost.., la nicchia di S. Bernardino con le sue tavolette che documentano la giovinezza del Perugino: b Mostra dei cinque secoli ha fatto stupire per la dovizia di opere adunale da tulio il Veneto (e si riaccendono gli studi su Lorenzo Lotto); Napoli ordinò la Scuola di Posillipo, Genova, seguendo l'esempio di Roma, accostò alle opere dello S1a10 i tesori artistici dei privati, in una mostra che tra poco sarà seguita ,b un'altra, in omaggio :illa cronologia. Scultura pisana e Macchiaioli, a Pisa e a Firenze. Mos1re, qucsle. che sembrano temi di studio o argomenti da monografia, eccezionali e compiute raccolte d'illustrazioni mai prima d'ora potute studiare o, fors'anche, scoprire. I titoli stessi (Quattro ucoli di p;ttura umbra, Arte veneta da Paolo Venc:zia,,o al Canova). non sembrano tratti dall'indice d'un manuale divulgatirn / Contempor:rncamentc l'iniziativa di co1lezionisti e di espositori offrono occasioni frequen1i di conoscere e di studiare e quindi di ampliare gli orizzonti: mentre nostre opere con1emporanee vanno in America (Stati Uniti e Santiago del Cile) opere francesi vengono esposle allo Zodiaco, alla Margherita e, in forma grande, nel palazzetto Venezia: l'intenlo di quest'ultima mostra, pur con le inevitabili lacune. era il non celato desiderio di for conoscere la storia dc1rartr francese, dai primitivi :ti rnodcrni. fino alle inAuenzc del gusto francese sugli Italiani. E ognuna di queste mostre ,·ide stilare visitatori quanti forse in dieci anni non vide mai una galleria statale. Nessun capitolo sembra mancare, o 4uasi, a questa magnifica storia dc11':1rtc « dal vero»: pinura fiamminga alla Finestra, espressionis1i all:t Marghcri1a, quadri francesi con1emporanei a Venezia (Ca' Pesaro), pass.1ti ora qui a Roma (ne parleremo in seguilo adeguat.1mcnte). Ogné rnlta fu come un grande appagamento. o non furono lesin:ni gli elogi: e pittori e critici vi h:tnno risciacquato i loro cenci. (Era ben significa1ivo, dunque, quell'applauso alb prolusione di Lionello Venturi). Contro, quindi, le malinconiche conclusioni tratte dalla rassegna delle mos1re personali, sta ora questa confortante constatazione: veramente positivo e profondo è l'interesse culturale per l'arte, anzi per la sloria dell'arte. Seni.a questo «gusto» da parte di una larga parte del pubblico, tenuto conto delle difficohi, economiche delle Soprintendenze, non si sarebbe potuto avere così larga fioritura di documenti per la s1oria artistica. Nè avrebbe assunto tanta importanza la riapertura della Galleria Borghese coi capolavori già espos1i a palazzo Venezia, nè tanto interesse avrebbe ckstato il riordinamento del Musco di Villa Giulia e quello delle Terme (qualche saggia osservazione ha mosso il Pallottino nel suo articolo del 4 agosto '46 nella Tri-
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