Quaderni di Roma - anno I - n. 1 - gennaio 1947

80 NOTE Ili CRONACA Ci si può <lomandarese - in senso contrario - possa parlarsi di un ritorno degli intellettuali verso la fe<lc religiosa, o almeno verso un nuovo rispetto e stima dei valori religiosi e specifican1ente del cattolicismo e della Chiesa. Alcuni sintomi farebbero credere <li sì: l'interesse destato dagli incontri dei Docenti universitari in Roma e dai recenti convegni di cultura religiosa di Camaldoli, di Assisi, di Gallarate (presso lo Aloysianum della Compagnia di Gesù), l'afAuenza spettacolosa alle conferenze religiose di P. Lombardi S. J. in varie città d'Italia, sopratutto a Milano, sono tutti sintomi di un reale risveglio di attenzione della « i11u:llige11tia » italiana verso il problema religioso. Tuttavia rimangono troppi segni, nella cultura italiana, di indifferenza o <li ostilità verso il Cristianesimo. Forse si è nel vero pensando che, se il crollo di una civiltà per tanti aspetti rn:tterialista, raffinata e decadente, porta :1 cercare nella sfera dello spirito un ubi cansistam della vita, questo avviarsi a tentoni verso un mondo sovrasensibile divenuto ignoto ai più, può, se non sia sorretto e guidato, dar luogo a sbandamenti non meno paurosi di quelli di un passato recente. « Vi è il pericolo di smarrire il senso della assoluta trascendenza di Dio, della funzione del dolore, dell'importanza della morale e del dovere, ddla nobiltà della persona umana,»; così scrive T. Man<lrini (Scuola Cat10/ica, anno LXXIV• (1946) fase. 11, p. 156) nel render conto .Ji una inchiesta promossa da· La Vie spirituelle su gli orientamenti spirituali contemporanei. La Chiesa cattolica sente oggi - in Italia ed altrove - il bisogno di un sicuro orientamento del clero, sopratutto di quello giovane, e del suo adeguarsi alla rcalti, ed ai problemi d'oggi. Secondo il richiamo di voci qualificate, il pericolo è in due direzioni opposte: da un lato di un lavoro ministeriale proseguito su di un solco tradizionale, senza eccessivo entusiasmo e senza capacità di agi1c adattamento alle forme ed :ii bisogni nuovi e perciò con scarso ascendente su va·ric categorie di fedeli; dall'altra di giovani sacerdoti che si dànno con foga eccessiva ad attività che sviano troppo dal terreno strettarnenc religioso verso l'economico, il politico, il temporale in genere, con pericolo di un naturalismo che distragga dalla vita interiore e dagli studi. Un monito è stato rivolto al clero francese dai Cardinali cd Arcivescovi riuniti in Convegno il 25-26 dello scorso mese <li giugno, mettendolo in guardia contro tendenze diffuse verso l'abbandono dc11'~1bitotalare per essere più vicini ai laici, verso un clero << in tuta» a vita comune con gli operai nelle officine: ,, Se vi è un accost:uncnto desiderabile per il prete che vive tra le masse popobri, è quello che si opererà attraverso l'esempio di una vita di povertà, di spogliamento, di totale disinteresse ... Fuori di questo, può esservi una grande illusione nell'immaginarsi che per elevare le anime verso Dio sia necessario adottare la loro forma di vita ... Ciò che i laici chiedono al prete, è che sia pienamente e totalmente prete». (Cfr. /_q DÒcume11tatio11cotholique, n. 972, 1 sept. 1945, pp. 94 ss.). . . . Il problema religioso oggi più vivo riguarda !a sorte del Cristianesimo in Europa: esso presenta due cliversi aspetti o piani che dir si voglia: quello dell'unità cristiana e quello dei valori cristiani nei rapporti dei blocchi dell'Oriente e dell'Occidente europeo. Sul primo aspetto intendiamo tener vigile lo sguJrdo, ma fino ad oggi non ci

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==