ORIZZONTI DELLE SCIENZE FISICHE Il v"lgono nella forma prc-relativista negli ambienti ristretti, e nella forma relativista al di là, cioè dove le distanze e i valori delle velocità divengono grandissimi. Questo spazio-tempo presume però la nozione di avvenimento localizzabile, e quindi tutti gli enunciati e le conoscenze che vi· si riferiscono non devono applicarsi al mondo sub-microscopico, ai mondo dei fenomeni elementari; per inquadrare a dovere quest'ultim(, occorrerà forse la geometria di uno « spazio di fasi » insieme con altre nozioni a cui non siamo ancora abituati. La matematica della meccanica quanti~tica arriva a calcolare i fenomeni di quel mondo elementare, ma limitandosi a previsioni probabilistiche. Altre forme di determinismo, diverse da quello classico, dovranno essere formulate per la fisica del1'avvenire. Quanto ai componenti ultimi del mondo fìsico finora conosciuto, sappiamo che esistono anzitutto i protoni e i neutroni, entità elementari che hanno una massa relativarnrnte grande, e in cui yuindi prevale il c.irattere corpuscolare: in una scala al di sotto di questi sono gli elettroni, cht ci conviene qualche volta descrivere come corpuscoli, certe volte come campi di onde, o come qualche cosa di più astratto ancora, una specie di fuochi fatui che deludono le pretese della nostra immaginazione, sempre modellata nell'ambito passatista. Più immateriali ancora sono i fotoni, in cui il carattere corpuscolare si manifesta per certi fenomeni solamente. Al limite della nostra conoscenza sono i mesotroni, entità intermedie fra i corpuscoli pesanti e quelli leggieri ora menzionati. Si presume (he essi siano i costituenti dei misteriosi raggi cosmici, e siano anche gli agenti che stabiliscono il collegamento fra neutroni e protoni nel nucleo atomico. Si sa infatti che tutti i segreti dell'atomo stanno nel suo nucleo, e che il nucleo è composto di neutroni e di protoni, tenuti insieme da forze di legame di cui si conosce qualche dato, ma non si conosce la natura. Queste forze agiscono in modo tale che pei nuclei leggeri, circa uguali numeri di neutroni e di protoni si tengono· in equilibrio, e pei nuclei pesanti il numero dei neutroni necessario per l'equilibrio supera il numero dei protoni. Sappiamo pure che i nuclei minimi, fino a singoli protoni e neutroni, aggregandosi fra loro fino a formare gli elementi più leggieri come l'elio, sviluppano energia, e quindi i nuclei che essi formano sono stabili, non hanno energia interna. Occorre invece energia per formare· i nuclei più pesanti, come quelli dell'uranio e del plutonio: e questo spiega l'enorme energia che essi sviluppano allorchè, venendo fratturati in più parti, dànno luogo ad aggregati singoli che contengono assai più neutroni di quanti occorrono per l'equilibrio, e quindi estrinsecano l'energia interna esplodendo. In California, per opera del Dr. MAcMILLAN, è in avanzata costruzione un nuovo ciclopico apparecchio, il così detto « sincrotrone » che
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