GIOVANNI GIORGI o ad una realtà ? Ft1NTAPP1È è stato impressionato dalla critica generale sulle equazioni di propagazione delle onde, che tanto limpidamente è stata sviluppata da Angelino CABRAS.Le equazioni differenziali della fisica matematica conducono a soluzioni in cui figurano termini di tipo, diremo, passatista, e di tipo futurista. I fisici, rinunciando alle soluzioni generali, avevano sempre conservato i primi, e trascurato i secondi. Ma che cosa avviene se di questi secondi si tiene conto ? Si descrivono allora fenomeni che avvengono in senso inverso di quelli comuni, fenomeni in cui l'entropia dell'energia diminuisce invece che crescere, avvenimenti che sono legati ad onde convergenti anzichè divergenti, modificazioni che avvengono non come effetto di cause passate, ma in vista di finalit~ da raggiungere nell'avvenire. Sembra che nella vita organica accada appunto qualche cosa di questo genere, perchè ivi si procede a rovescio del. la seconda legge di termodinamica, procedendo dall'uniforme e indistinto per arrivare al disuniformr, al differenziato cd evoluto, al complicato. Le equazioni della meccanica quantistica di DrnAc tendono a suggerire le stesse riflessioni. In natura ci sarebbe dunque un determinismo più complesso di quello semplicista e materialista a cui si pensava nel secolo XIX. E resterebbe confermato nel campo delle scienze fisiche un principio di causalità formulato in modo diverso da quello tradizion:tle. Che dire del principio d'identità ? Alcuni fisici, con troppo ardire, sono arrivati al punto cli proclamarlo decaduto, dato che quando un elettrone entra in un atomo perde la sua identità specifica, e quando un elettrone viene espulso, non si può distinguere se sia o no quello che è entrato poco fa. Mi sembra che ciò sia un andare troppo oltre; il principio di identità non è una legge fisica, è per lo meno una forma del pensiero. Anche nell'elettrofisica classica, quando un quantitativo d'elettricità veniva introdotto in un corpo conduttore in modo da incrementare la sua carica, non si chiedeva poi se all'atto cli espellere un uguale quantitativo, quello espulso era o no individualmente lo stesso ciel precedente. Dunyue, non abbandono ciel principio d'identità, ma semplicemente una rinuncia di più alla pretesa di riguardare gli elettroni come corpuscoli paragonabili alle particelle della materia. Tanto meno poi vi è da pensare ad abbandonare il principio cli contraddizione, il principio ciel terzo escluso, e tutti yuegli altri che non sono conseguenze di esperimenti, ma sono relazioni senza cui non può esercitarsi alcuna attività logica. Cerchiamo ora di riassumere tjUello che la fisica moderna può tenere per accertato. Esiste lo spazio-tempo con le sue relazioni e i suoi collegamenti, che
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