ORIZZONTI DELLE SCIENZE FISICHE 75 I fatti di indeterminazione, Ji prob:.ibilismo, di statistica quantica, i principi di esclusione che regolano il divenire di questi corpuscoli o pseudo-corpuscoli pongono dinanzi al fisico altri interrogativi ben sconvolgenti. Se la traeiettoria di un elettrone non è determinata in modo matematico dal suo stato attuale e dalle condizioni di ambiente, dobbiamo concludere con alcuni fisici che <'SSO ha una specie di « arbitrarietà òi scelta " ? Mi sembra che questo sia andare troppo oltre. Una scuola di fisici moderni ha creduto asserire, troppo frettolosamente, che il principio di causalità non vak e che vi sono effetti i quali avvengono senza cause; ciò significherebbe appunto il ritornare all'ipotesi dell'arbitrarietà di scelta, anzi estenderla. Notiamo che questi enunciati d'indeterminazione vengono in evidenza singolare con gli ekttroni, coi fotoni, coi positroni, ma non sono limitati :i questi « corpuscoli leggieri ». La teoria insegna che essi valgono anche pei corpuscoli più pesanti, cioè pei protoni, pei neutroni, pci nuclei atomici, ed anche pei comuni corpi macroscopici: soltanto, le conseguenze apprezzabili sono tanto più esigue quanto più le masse sono grandi: pei corpi visibili, queste conseguenze scompaiono del tutto; ma negli urti fra neutroni, fotoni, protoni etc., contro nuclei di atomi, le leggi quantistiche si fanno risentire; e ne hanno dovuto tener conto coloro che hanno lavorato sulla trasmutazione degli clementi. Il principio di causalità, che forma parte integrante della scienz,1 fisica, non può essere abbandonato. A parte ogni ragione di essere cl: questo principio dal punto di vista filosofico, che non spetta a mc esaminare, vi è in esso qualche cosa che corrisponde a una forma necessaria del pensiero. Come vi potrebbe essere pensiero scientifico, ricerca di leggi fisiche, se dovessimo ammettere che gli effetti avvengono senza causa : Se vi sono avvenimenti non collocabili nel tempo, questa è una caratteristica che viene in evidenza con certi fenomeni, in altri è minima ma non sarebbe elci tutto assente. Qualora si presentino due avvenimenti A, B, legati fra loro, senza poter dire che uno dei due sia anteriore all"altro, e uno sia posteriore, è evidente che le nozioni sulla causalità fisica non possono più essere formulate nel modo tradizionale. Sconvolta che sia la nozione cli successione temporale definita, verrebbe eia sè che non si puc\ parlare di causa che precede e di effetto che consegue, come noi siamo usi a fare nella vita comune. Probabilmente saremmo condotti a concludere che il principio di causalità quale è accolto nelle scienze fisiche permane, ma dovrà essere formulato in modo interamente nuovo. La teoria unitaria preconizzata in questi ultimi anni dal prof. FAK· TAPPIÈ apre nuovi orizzonti, che potrebbero collegarsi con queste osservazioni. Ancora non sappiamo se questa innovatrice e ardita teoria unitaria sar:1 confermata: corrisponde soltanto a un "ingegnosa speculazione,
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