Quaderni di Roma - anno I - n. 1 - gennaio 1947

CRISTIANESIMO E BUON GOVERNO r:mtisca ad ogni uomo la cultura che ognuno è capace di assorbire, secondo la propria intelligenza e la propria buona volontà, nonostante la deficienza di mezzi economici; 3) non garantisca ad ogni cittadino la possibilità tecnica e pratica di partecipare alla vita pubblica in proporzione delle sue capacità ed indipendentemente da ogni forma di privilegio. L'uomo contemporaneo è disposto a rinunciare ad una parte della libertà economica, pur di soddisfare dette tre fondamentali aspirazioni. Non è invece disposto (e non lo può) a rinunciare alla libertà politica (di parola, di ispirazione, di elezione, di azione, di discussione, di organizzazione, di opposizione), perchè in tal caso dovrebbe rinunziare alla sodciisfazione della terza fondamentale aspirazione suddetta. Di gucste tre fondamentali aspirazioni sono eco le manifestazioni orali e scritte delle categorie dirigenti del nostro tempo (filoso/i, letterati, giornalisti, riformatori); sono indice la risonanza favorevole della espressione di simili idee nella coscienza comune; sono riprova gli ordinamenti ed i programmi dei partiti politici. Le forze di avanguardia hanno perciò esperienza del nuovo orientamento, del nuovo stato d'animo ed operano in conseguenza, sfruttando la scoperta e necessariamente incoraggiando la tt-ndenza. Cosicchè anche da questo punto di vista il mondo s'avvia alla democrazia integrale. r 1. Consenso del Cristianesimo. - Il Cristianesimo, al suo esordire, ha gettato il seme delle odierne aspirazioni popolari. Della democrazia integrale ha coltivato la tenera pianticella nei secoli passati, allorchè gli uomini - non sufficientemente maturi - confidarono che il_ governo per il popolo potesse essere praticato da regimi paternalistici. Quando gli uomini provarono a costruire una democrazia puramente formale, il Cristianesimo, criticando la pretesa sufficienza di guesto formalismo, ha contribuito a ricordare che occorreva pensare anche alla sostanza, pur rilevando che la forma stessa aveva una base accettabile ed utile. Quando sono comparse le simpatie delle democrazie puramente sostanziali ed economicistiche, il Cristianesimo, che pure aveva fatto sentire la esigenza della distribuzione proporzionale del benessere, scorse i pericoli totalitari dei nuovi tentativi e li denunziò vigorosamente. In tal modo ha efficacemente contribuito a mettere in luce la missione personalistica dello Stato e la necessità del rispetto dei metodi e delle forme democratiche perchè lo Stato arrivi davvero ad adempiere l'alta missione a cui è chiamato provvidenzialmente per la completa espansione della persona umana. AMINTORE FANF.\NI

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