Quaderni di Roma - anno I - n. 1 - gennaio 1947

CRISTIANESIMO E BUON GOVERNO mente ciascun egoista, operando in quanto egoista, sarebbe riuscito a realizzare, inconsapevolmente, il bene comune. E questa convinzione portò a ritenere che le forme democratiche sarebbero bastate a realizzare la sostanza della democrazia. li che talvolta avvenne, ma avvenne per caso, come per caso si erano raggiunti fini sostanzialmente democratici in epoca anteriore, quando non si sospettava nemmeno la necessità di forme democratiche. Inoltre concezioni naturalistiche, cioè puramente terrene e quindi unilaterali, non soltanto fecero perdere di vista il valore delle leggi naturali e divine, abbandonando i j)opoli agli arbitrii illimitati delle maggioranze non illuminate, ma sospinsero yerso un non frenabile materialismo. La storia ormai ha dimostrato che in questa seconda epoca si riuscì ad avere il governo di molti al posto di quello di pochi, proprio delle epoche anteriori; ma il governo di molti in questo periodo non riuscì totalmente a favore di tutti. E ciò perchè, imbevuti della ideologia individualistica, non si prese cura di realizzare certe forme preliminari, sicchè davvero molti in teoria erano chiamati, ma in pratica proprio pochi risultavano gli eletti. Quindi in questo momento si ebbero le forme dell:1 democrazia, ma non raggiungendosi anche la sostanza, in definitiva la èemocrazia stessa si risolveva in un nuovo tipo di aristocrazia o di oligarchia. In questa seconda vigilia si compiva qualche passo sulla strada tracciata dal Messaggio cristiano, in quanto si riconosceva ad ogni uomo il diritto di partecipare al controllo della cosa pubblica; ma dalla strada stessa si deviava, perdendo il senso della imperfezione umana, e abbandonandosi alla illusione dell'errore individualistico. 4. Epoca del totalitarismo. - Nel secondo decennio del secolo nuovo, il XX, le insufficienze del secondo tentativo di dare al mondo un governo capace di realizzare il bene comune apparvero evidenti. E sulla base di una predicazione avvenuta a metà del XIX secolo ad opera di Carlo Marx si ritenne che occorreva abbandonare la formula del governo di molti per il bene di tutti, per arrivare alla formula del governo di alcuni per il bene di tutti, formula contenuta nell'altra « dittatura del proletariato» esplicitamente divulgata. Inconsapevolmente si tornava alle posizioni antesecolo XVIII, quando si era confidato sul senso sociale di pochi per raggiungere il bene comune. Anche ora si confidava nel srnso sociale dei dittatori per realizzare il bene comune. Da questo momento si iniziano con colori diversi, e magari opposti, gli esperimenti degli Stati totalitari. Esperimenti ancor più disastrosi di quelli ingenui dell'epoca medioevale e dell'età dell'assolutismo, in tiuanto

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