6o AMINTORE FANFANI Dopo la rivelazione cristiana non era più possibile immaginare bene od ente più prezioso della persona umana all'infuori di Dio e della natura puramente spirituale. Cose naturali ecl istituzioni umane apparivano niente altro che strumenti al servizio dell'uomo. La società diventava uno strumento non un fine della persona umana. Tutto il mondo creato era messo a disposizione dell'uomo, affinchè egli potesse diventare il più perfetto possibile. Tutte le cose del mondo creato e tutte le istituzioni inventabili dall'uomo erano definite talenti, che l'uomo stesso aveva il dovere di far fruttificare, senza rendersi di esse schiavo. E tra i nati di donna nessuno appariva avere un diritto minore degli altri uomini a questo universale dominio sulle cose, reso legittimo dal dovere di servirsi di dette cose per raggiungere la perfezione voluta da Dio. Nel Messaggio evangelico ci sono i principì per intendere quali ncces~ità abbia l'uomo di· essere integrato da tutte le cose e da tutte le istituzioni, in vista della sua perfezione. In esso la società appare strumento per spianare le vie della vocazione personale alla perfezione. E questo accade in virtù del primo comandamento (ama Dio sopra ogni cosa), dal quale consegue la legge del primato della persona (che deve essere perfetta) su tutte le cose. Da ciò consegue l'implicita affermazione della vocazione personalistica della società. Ma nel Vangelo esplicitamente si afferma la legge clell'amore del pros. simo: è il secondo comandamento, detto da Cristo simile al primo. Amore che non ha limiti e che deve servire a far raggiungere agli altri la perfezione che ognuno deve raggiungere per se stesso. In questo senso si è detto di amare il prossimo come se stesso. In virtù di questa legge ogni persona in quanto consociata di tutte le altre assume il dovere di cooperatore del bene comune. In questo senso infine è implicitamente affermata la legge della vocazione sociale e communitaria della persona umana e di tutti i talenti e le cose che rientrano nel dominio di ciascuno. Tratte queste due deduzioni dai principi evangelici, si intende come essi ci appaiano e siano realmente i germi della rivoluzione democratica integralmente intesa, cioè sia nell'aspetto sostanziale (Governo e favore del popolo), che nell'aspetto formale (governo del popolo). Nel Vangelo esiste l'esigenza di una società, ma esiste anche l'esigenza di una società personalistica, cioè tutta tesa a raggiungere il bene della persona, e communitaria, cioè di una società -fatta oggetto di una collaborazione intesa da parte di tutti e di ciascun consociato in vista del raggiungimento del hcnc comune, ossia delle condizioni atte a far conseguire la perfezione di tutti gli altri consociati. Società personalistica e communitaria porta ad un regime popolare, ma porta inoltre anche ad un metodo e a forme democratiche, cioè alla partecipazione del popolo al governo della cosa pubblica ed al controllo
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